Altri migranti a Poggio, rabbia del sindaco. La Lega: "Barricate"

Trasferiti da Pontelagoscuro, tensione tra la popolazione

Alcuni profughi in provincia (foto archivio Bp)

Alcuni profughi in provincia (foto archivio Bp)

Ferrara, 24 luglio 2017 - Altri 19 migranti, anche questi provenienti dall’hub di Pontelagscuro, sono stati ricollocati venerdì sera al ‘Casale’ ex struttura di catering in via Ferrara a Poggio Renatico dove, solo una settimana fa, avevano trovato rifugio altre 15 persone. E se al ‘Casale’ ora i migranti ospitati sono 34 e l’avvenimento sorprende in pochi – «Il Casale ne può ospitare fino a 48, era normale che arrivassero», spiegano dall’amministrazione poggese –, la rabbia sulla gestione dei migranti rimane comunque alta. Contattato, il sindaco Daniele Garuti è un fiume in piena: «Per la Prefettura, non ovviamente per la valutazione del sindaco, il nostro è uno dei comuni ‘virtuosi’ per numero di migranti ospitati nelle strutture. Se contiamo i 48 a pieno regime del Casale, i 15 di Coronella e altre 6 persone – due famiglie di rifugiati ospitate nel capoluogo – siamo già a 70, ovvero il 7 per mille, il doppio di quanto previsto dal protocollo tra Stato e Anci, senza contare quelli ospitati all’agriturismo di Torre del Fondo, che gravitano su Coronella. Ci stiamo avvicinando a viaggiare sulle 100 unità».

E ancora: «Non ci ha nemmeno avvisati la Prefettura, anche perché la norma prevede che questa avvisi solamente all’apertura della struttura, poi rimanda a un contatto diretto tra le amministrazioni e i gestori delle strutture. È un’abdicazione totale del ruolo di coordinamento e controllo ora affidata a un privato: siamo alla follia, si sono invertiti i ruoli. Questa è la dimostrazione che lo stato lascia tutto in mano all’anello debole della catena, che siamo noi, con un atteggiamento tra l’altro che ci sta facendo diventare lo zimbello dell’Europa: non abbiamo le frontiere aperte, li andiamo a prendere noi e non si è mai visto nella storia delle migrazioni. L’Europa ha dato 3 miliardi alla Turchia per chiudere la rotta balcanica, noi ne spendiamo 4 per farli venire qui: qualcosa non va, dovremmo chiederci chi ci guadagna». Sulla situazione, con un post su Facebook, annuncia battaglia anche il segretario della Lega Nord di Ferrara Nicola Lodi, che per il 3 agosto ha anche organizzato una manifestazione proprio a Poggio: «La corda si sta spezzando, Gorino è stato solo un assaggio», annuncia rivolgendosi direttamente al prefetto Tortora sopra una foto di piazza Tienanmen, «Faremo di tutto contro queste scelte di venditori della patria, ora non si scherza più».