"Progetto Feris, il ruolo dei privati e i silenzi degli ambientalisti"

Caro Carlino,

una critica che spesso viene rivolta dalle sinistre al progetto Feris è che favorirà i privati. E se anche fosse, cosa c’è di male? Mi sembra evidente che il privato che intenda investire 80 milioni di euro lo faccia con la speranza di poterci guadagnare. E’ la legge di mercato. Se le critiche delle associazioni dei commercianti per la presenza sul territorio di un nuovo concorrente possono, almeno in parte, essere condivise, non capisco quelle degli esponenti del Pd che per tanti anni hanno permesso ai privati la costruzione dei centri commerciali. Adesso trovano la scusa che sono troppi, più della media regionale. Allora dov’è il problema? Se sono troppi propongano la demolizione dei più vecchi e di quelli che hanno creato i maggiori danni all’ambiente. E subito mi viene in mente l’immenso baraccone la cui costruzione ha favorito l’aumento del traffico e dell’inquinamento nella zona di via Bologna. Così come l’altro costruito nella parte opposta della città su un terreno agricolo. La loro demolizione sarebbe un bel segnale per le politiche green a Ferrara. Pensavo, purtroppo erroneamente, che una proposta simile venisse fatta dagli ambientalisti nostrani. Invece niente. Sono rimasti in silenzio. Dai commenti raccolti in zona Gad mi sono reso conto che ai cittadini il progetto Feris non interessi un granchè. Molti, invece, condividono le scelte del sindaco Fabbri per il risanamento dell’ex caserma. Nella popolazione è opinione comune che gli attacchi delle opposizioni alla Giunta Fabbri siano basate più sull’invidia per il buon lavoro fatto negli ultimi tre anni che per motivi reali. E mentre le sinistre criticano l’amministrazione di centrodestra, la stampa internazionale commenta positivamente i cambiamenti della città.

Roberto Zaramella

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Caro Carlino

con la presentazione dei candidati alla segreteria del PD inizia la nuova “partenogenesi” del partito. Ancora una volta lo sfaldamento insito all’interno di questo elettorato provoca ulteriori divisioni e lacerazioni. È stupefacente come la volontà di emergere e differenziarsi sia deleteria per le sorti della sinistra italiana che invece di cercare di catalizzare voti e consensi ognun si pascia beatamente all’interno dei propri confini. All’orizzonte nessun leader carismatico si intravede. A dir il vero uno ci sarebbe, ma anche se vive qui da noi non può farlo, primo perchè è straniero e poi perchè di mestiere fa il papa....

Carlo Alberto Minzoni