REDAZIONE FERRARA

Progetto per insegnare ai bambini a non aver paura dei camici bianchi

Esiste un ospedale dove il paziente ha orecchie di stoffa, denti di plastica e a volte bottoni al posto degli...

Esiste un ospedale dove il paziente ha orecchie di stoffa, denti di plastica e a volte bottoni al posto degli...

Esiste un ospedale dove il paziente ha orecchie di stoffa, denti di plastica e a volte bottoni al posto degli...

Esiste un ospedale dove il paziente ha orecchie di stoffa, denti di plastica e a volte bottoni al posto degli occhi. È l’Ospedale dei Pupazzi, un progetto dell’Università di Ferrara che insegna a bambine e bambini delle scuole materne ed elementari del territorio a non avere paura di medici, dentisti e ambienti sanitari, trasformando il gioco in una lezione di fiducia, empatia e conoscenza. L’iniziativa educativa innovativa trasforma le scuole in luoghi di cura simbolici, dove medici in formazione curano peluche, bambole e personaggi, aiutando i più piccoli a superare la paura del camice bianco.

Il progetto coinvolge studentesse e studenti dei corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e delle professioni sanitarie di Unife, che si trasformano in dottoresse e dottori dei pupazzi, meglio noti come ’Pupazzologi’. Coordinati dalla responsabile del progetto Alessia Corradin e iscritti al Segretariato italiano studenti in medicina (SISM), questi futuri professionisti curano le malattie dei pupazzi attraverso strumenti, tecniche e procedure che simulano i processi ospedalieri reali, così da riprodurre in piccoli passi il funzionamento dei reparti medici.

Tra loro, anche le studentesse Anna Tosetti e Aurora Zama Montagnana, al sesto anno del corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria e coordinate dal professor Luca Lombardo, che contribuiscono al progetto portando le competenze odontoiatriche direttamente tra i banchi delle scuole, con attività mirate alla prevenzione e alla cura della salute orale. Ogni pupazzo viene accolto, visitato e curato in appositi reparti, radiologia, ortopedia, cardiologia, chirurgia, anestesiologia, otorinolaringoiatria, odontoiatria, prelievi e farmacia, seguendo un protocollo che include accettazione, anamnesi, visita medica, accertamenti diagnostici e terapeutici.

Un’esperienza che stimola la fiducia e riduce l’ansia, rendendo la sanità meno spaventosa agli occhi dei più piccoli. Ogni caso clinico diventa un’occasione per imparare. Ad esempio, un caso come la zampetta fratturata di Snoopy prevede una diagnosi tramite “radiografie” effettuate nel reparto di radiologia e la fasciatura successiva nell’ambito ortopedico. L’iniziativa è sostenuta dai coordinatori dei corsi della facoltà di medicina, farmacia e prevenzione di Unife.