Pronti a giocare la carta del civico a Ferrara

Il centrosinistra di Ferrara cerca il candidato sindaco, ma la ricerca è complicata: nomi noti e outsider si contendono la scena, mentre le alleanze sono ancora incerte.



Pronti a giocare la carta del civico a Ferrara
Pronti a giocare la carta del civico a Ferrara

Il minestrone è sempre a sinistra. Per dirla con Giorgio Gaber, la zuppa del centrosinistra appare ancora abbasta insapore. La ricerca del candidato lascia il passo, al momento, alla massima che il segretario provinciale del Pd ferrarese ripete in ogni occasione: "Bisogna fare bene, non in fretta". In queste settimane, di nomi ne sono usciti parecchi. Dall’ex parlamentare Alessandro Bratti, passando per il presidente del Consorzio di Bonifica, Stefano Calderoni. Non manca l’evergreen al femminile: la consigliera regionale dem, Marcella Zappaterra. I più quotati, però, sono i due outsider. Sì, perché come hanno più volte ribadito anche dalle parti deI Cinque Stelle, "se ci vogliono con loro, il candidato deve essere civico". Ed ecco uscire dal cilindro i nomi di Laura Calafà, blasonata docente universitaria ferrarese, all’università di Verona e l’avvocato Fabio Anselmo. Quest’ultimo, in particolare, sarebbe stato ufficialmente "sondato" dallo stato maggiore del Pd. Lui, tuttavia, non ha ancora sciolto le riserve. Attende. Ancora per la verità, non si è ben capito quali saranno i compagni (absit iniuria verbis) di viaggio del Pd. Italia Viva ha dichiarato che, qualora il candidato dovesse essere Anselmo, darebbe forfait. Più Europa invece fa un discorso diverso: il percorso impostato dal centrosinistra al tavolo delle opposizioni, che sembra aver messo in secondo piano la scelta del frontman, non è condivisibile. "Si votano i candidati, non i programmi", ha tuonato sul Carlino il radicale Mario Zamorani. La quadra da trovare è tutt’altro che facile.

Federico Di Bisceglie