Prostituzione al Gad, l’imputata: "La ragazza? Non so cosa facesse"

Parla in aula la donna a giudizio con l’accusa di aver sfruttato una giovane connazionale. La sentenza a ottobre

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"Abitava con me e mi pagava l’affitto. Non so però che lavoro facesse". Nega ogni coinvolgimento in un presunto giro di prostituzione al grattacielo la nigeriana di 38 anni finita a processo dopo le accuse di una connazionale 25enne. La donna ha parlato ieri davanti al giudice Alessandra Martinelli, spiegando di che natura fossero i suoi rapporti con la ragazza della quale, secondo le accuse, avrebbe favorito e sfruttato la prostituzione. "Ci siamo conosciute nel 2016 – racconta l’imputata in aula –. Viveva con me, mio figlio e una mia amica. Mi dava 150 euro al mese per l’affitto. L’avevo conosciuta attraverso il suo fidanzato, con il quale poi lei è andata a vivere non appena lui ha trovato un appartamento". Riguardo alla quotidianità della giovane connazionale, l’imputata ha riferito che "era quasi sempre fuori, ma ogni tanto venivano a trovarla degli amici". Quando il giudice le ha chiesto se sapesse la ragione per la quale la ragazza l’aveva denunciata, la 38enne ha negato, affermando che tra loro i rapporti erano rimasti "buoni" anche quando aveva lasciato l’abitazione al grattacielo: "Non abbiamo mai litigato. Lei se ne è andata senza alcun problema. Anzi, in seguito ci siamo anche riviste".

Una ricostruzione molto diversa rispetto a quella resa dalla persona offesa (assistita dall’avvocato Enrico Segala) nel corso della precedente udienza. La 25enne aveva infatti riferito di essersi prostituita per saldare un debito da trentamila euro contratto con altre persone per il viaggio in Italia e che parte del ricavato della sua attività (tra i dieci e i venti euro a cliente) andava alla 38enne. Al termine dell’udienza, il difensore dell’imputata ha prodotto alcuni documenti e ha chiesto al tribunale di poter ascoltare l’allora fidanzato della persona offesa, soggetto condannato in primo grado nel processo ‘Wall Street’, nato dall’operazione antidroga che ha sgominato la rete di spaccio ai piedi del grattacielo. Richiesta che il giudice ha però respinto, rinviando al 6 ottobre per discussione e sentenza.

f. m.