Protesta mossa da logiche di corrente

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Pasquale

Longobucco*

Prendiamo atto della decisione dell’assemblea generale dell’Associazione Nazionale Magistrati di indire una giornata di astensione per il 16 maggio in concomitanza con l’esame al Senato della Riforma dell’ordinamento giudiziaro (cosiddetta ‘riforma Cartabia’). Noi penalisti lo abbiamo sempre detto: pur ritenendo che la riforma in questione non sia la migliore possibile, abbiamo la consapevolezza che sia il prodotto di un compromesso, l’unico possibile allo stato, tra le forze politiche che attualmente compongono il Parlamento. Una riforma che ha, comunque, recepito alcuni dei temi cari all’Unione delle Camere Penali Italiane. Non si può pertanto non evidenziare, innanzitutto, la singolarità di tale scelta da parte di un ordine nei confronti del potere legislativo che, secondo la nostra Carta costituzionale, si appresta ad approvare un testo normativo già licenziato dall’altro ramo del Parlamento ed a larghissima maggioranza. È davvero difficile comprendere le reali ragioni di tale presa di posizione, in merito ad una riforma dell’ordinamento che prevede il cosiddetto ‘fascicolo del magistrato’ al fine di verificarne periodicamente le performance. Ancor più incomprensibile se si pensa che a dover fare tale valutazione non saranno di certo gli avvocati ma i magistrati stessi. Ed allora, un dubbio sorge: forse dietro le reali motivazioni che sottostanno alle ragioni dello sciopero di Anm continuano a risiedere logiche correntizie che stanno drammaticamente deturpando la nostra magistratura. Non è che, allora, la vera ragione sia che una parte della magistratura ne teme un’altra? D’altra parte, ci chiediamo come mai l’ Associazione Nazionale Magistrati non dica nulla sui magistrati fuori ruolo. Stiamo attraversando una profonda crisi della giurisdizione che è anche una crisi della democrazia. Ciò che chiediamo ad Anm e ai suoi rappresentanti, anche locali, è che non si arrocchino sulle loro posizioni. Il dialogo, anche aspro, ed il confronto, aiutano e sono utili per entrambe le parti.

* Presidente Camera Penale

Ferrarese