Ferrara, il pub di viale IV Novembre rimane chiuso

Il Tar respinge il ricorso del titolare. L’ordinanza del sindaco dopo il blitz di Ausl e polizia locale

Ferrara, 30 ottobre 2022 - Il Tar "respinge la domanda cautelare". In sostanza, dà ragione al Comune. Il locale di viale IV Novembre, il Success (ex Unic pub), oggetto nei mesi scorsi di un provvedimento di revoca della scia (segnalazione certificata di inizio attività), deve rimanere chiuso. La vicenda a questo punto, è archiviata.

La polizia locale in viale IV Novembre
La polizia locale in viale IV Novembre

D’altra parte a fronte di diversi esposti sottoscritti dai cittadini, carenze gravissime dal punto di vista igienico-sanitario constatate dell’Ausl nell’ambito dei sopralluoghi e a fronte di "numerosi problemi riscontrati in termini di ordine pubblico" era difficile attendersi un esito diverso. A ogni modo il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale è piuttosto chiaro. "Non sussiste – scrive il Tar – un pregiudizio grave e irreparabile per il ricorrente dall’esecuzione dell’ordinanza contingibile impugnata", atteso che "il locale è già oggetto di sequestro preventivo" e che la durata dell’ordinanza firmata dal sindaco Alan Fabbri è espressamente limitata "sino al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie e strutturali". Adempimenti che, prosegue i Tar "il ricorrente deve comunque porre in essere" in forza di provvedimenti precedenti. Il pugno di ferro era calato sul locale nel giugno scorso. Dopo due giorni movimentati – caratterizzati da un’operazione piuttosto poderosa degli agenti – la Polizia Locale aveva eseguito il sequestro preventivo. Venendo alla memoria presentata dall’avvocato Giuliano Onorati che ha difeso il Comune, sono interessanti gli stralci del verbale tratto dai resoconti dell’azienda Usl.

Il documento fa espressamente riferimento a "condizioni di manutenzione generale totalmente assente e pessime condizioni di pulizia del locale cucina", al "non funzionamento sia della cella frigorifera, che del frigorifero principale, con l’individuazione del frigorifero del bar non funzionante", ancora al "freezer scollegato dalla rete elettrica e pieno di merce in stato di scongelamento, conservata in confezioni anonime e prive di indicazioni" e alla "totale assenza di attestati di formazione del personale".

Senza contare che, il 18 luglio scorso "nel corso di un controllo per verificare l’ottemperanza al provvedimento di sospensione – si legge nel documento del Comune – gli agenti di Polizia Locale hanno trovato il locale aperto". All’interno dell’attività "si svolgeva attività di somministrazione di alimenti e bevande ai numerosi avventori presenti". Il tutto, quella sera, culminò con un "aggressione verbale" agli agenti di Polizia Locale. Senza contare che "numerosi avventori si sono rifiutati di sottoporsi al controllo dei documenti". Le motivazioni che hanno spinto il sindaco a emettere un’ordinanza così restrittiva, insomma, avevano fondamento.

Non nasconde la sua soddisfazione per l’esito del contenzioso chi, da vicino, ha seguito tutte le operazioni: il vicesindaco Nicola Lodi. "Questo pronunciamento del Tar – spiega l’assessore alla Sicurezza – sancisce ancora una volta la buona azione amministrativa e che la strada intrapresa da questa amministrazione è quella giusta". Sono diversi, ammette Lodi, "i proprietari dei locali che fanno ricorso al Tar. Ma ci sono elementi oggettivi che ci hanno spinto verso il giro di vite che abbiamo impresso in quelle zone calde. Sicuramente, dopo questa vittoria, non ci fermeremo. L’attenzione rimane alta: lo dobbiamo prima di tutto ai residenti".