"Questa vicenda è l’inizio della fine dell’amministrazione di destra"

Duro il commento del dem dopo il pronunciamento dei giudici amministrativi "La Lega è polverizzata"

Davanti a lui, immaginiamo, ha un blocchetto. Sul foglio appunta numeri e nomi. "Ora la maggioranza rischia di andare ’sotto’". Il segretario comunale del Pd, Alessandro Talmelli sul pronunciamento del consiglio di Stato non ha dubbi: "Si tratta della certificazione dell’inadeguatezza del presidente del Consiglio Comunale, Lorenzo Poltronieri". Il baricentro del ragionamento viene, dopo la considerazione contingente, spostato immediatamente sul piano politico. "Il consiglio Comunale – così il dem – è il luogo principe della democrazia nei contesti locali. Francamente siamo stanchi di vederlo ridotto in questo modo: le decisioni sul futuro della città non possono essere perennemante in balia di queste fibrillazioni, profondamente dannose". A questo punto, dalla crisi nel gruppo consiliare alla crisi di giunta, secondo Talmelli, il passo e breve. "Questa vicenda – sentenzia – è prodromica alla crisi dell’amministrazione leghista nel suo complesso. Qualora dovessero mancare i voti necessari su delibere importanti, come l’approvazione del bilancio, si rischierebbe un’ingessatura dell’intera macchina comunale. Uno scenario che, francamente, non possiamo permetterci". Senza contare, osserva Talmelli che, "il reintegro di Arquà coincide con la decadenza dell’attuale capogruppo del Carroccio, Franchini. Aprendo un altro vulnus, anche per la commissione sport".

Dello stesso tenore è il commento che arriva da Italia viva. "A tre anni dal suo insediamento, dopo una vittoria elettorale schiacciante, salutata con il risalto che si deve a chi dopo 70 anni di ininterrotti domini del centrosinistra al governo della città, conquista un territorio che pareva precluso, la destra si appresta amaramente a fare i conti con la realtà delle cose – scrivono i renziani – . Mentre tra dissidi interni, dimissioni senza motivo e costituzione di nuovi gruppi consiliari, la giunta ferrarese si assottiglia sempre più, i cittadini assistono a un indecoroso percorso istituzionale, fatto di diatribe, sgambetti, accuse reciproche. Il tutto in un panorama non certo roseo per la giunta ferrarese". In ragione di questa sentenza – chiudono – il Comune viene condannato, dal Consiglio di Stato, a rifondere ad Arquà le spese relative ai due gradi di giudizio. Al contempo, lo stesso Comune dovrà invalidare la surroga del consigliere Franchini. Oltre lo smacco istituzionale, ci vanno di mezzo

ancora i soldi dei ferraresi".