"Queste restrizioni sono un guaio Perderemo la metà degli incassi"

Gestori di bar e pub in rivolta: "Un dialogo con il Comune per adeguare ‘Movida sicura’ ai posti a sedere"

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"Con queste ulteriori restrizioni sarei contento di avere il 50% degli incassi che normalmente avevo in questo periodo storico". Michele Mazzanti, titolare del Messisbugo (foto), ha pochi dubbi sulle ricadute delle nuove restrizioni governative: "Sarà una situazione molto pesante". "In queste ore abbiamo aperto una dialogo con l’amministrazione per ritarare l’intero progetto ‘Movida Sicura’ solo sulle persone sedute – dice Mazzanti –. L’idea di mettere i ‘funghi’ per scaldare i clienti seduti al tavolo ha un’efficacia limitata salvo non pensare ad una struttura che chiuda gli spazi. È chiaro però che sotto questo profilo intervengo problematiche di carattere diverso che riguardano ad esempio la Soprintendenza e i relativi permessi che deve concedere". Anche il titolare del ‘Messi’ è concorde nel dire che "la chiusura a mezzanotte dei locali non ha nessun senso". A queste ulteriori restrizioni, vanno aggiunte quelle già vigenti a cui i pubblici esercizi devono attenersi. Vale a dire che "il distanziamento tra i tavoli deve essere sempre garantito, oltre a quello al bancone".

Con tutte queste limitazioni e la conseguente diminuzione degli introiti, determinata anche dalla mancanza di studenti e turisti, il problema vero è garantire il lavoro. La ricetta di Mazzanti è quella di "cercare di mantenere tutti i miei ragazzi al loro posto, tra mille sacrifici". Marco Forlani, titolare di ‘Eno.10’ (via Garibaldi), spiega che per il suo locale "questo decreto non cambia le cose più di tanto: da sempre la mia clientela deve stare seduta all’esterno del locale nei tavolini. Capita però di avere delle persone in piedi, all’interno e sul bancone. Ecco che con queste regole sarei costretto a mandarli fuori". Comunque, chiude Forlani, "non si stanno facendo dei controlli adeguati per evitare queste ulteriori limitazioni. Questo è un provvedimento che colpisce tutti indiscriminatamente". Il titolare del bar Giori e di Tiffany, David Febbraro, confida di chiudere "sempre entro la mezzanotte o poco dopo. Le restrizioni però vengono sicuramente in un periodo non facile, sia perché veniamo da un momento difficile, sia perché ci avviciniamo all’inverno". Pur riconoscendo che "i clienti stanno fuori anche quando le temperature si irrigidiscono" Febbraro fa presente che "occorre installare le lampade riscaldanti da esterno". Per lui la vera sfida sarebbe creare "uno spazio dedicato alle consumazioni esterne ad hoc, sfruttando il giardino delle Duchesse".

f. d. b.