Ferrara, caos funerali. Gli operatori: "Elenchi ok, qui nessun racket"

Dopo l’inchiesta di Bologna che vede indagato anche un Ferrarese. Due anni fa una segnalazione in procura per una situazione anomala

Sequestro durante l’operazione ‘Mondo sepolto’

Sequestro durante l’operazione ‘Mondo sepolto’

Ferrara, 22 gennaio 2019 - Troppi decessi in mano a un’unica agenzia di onoranze funebri. Una situazione poco chiara che ha fatto partire una segnalazione alla procura. L’esposto risale a due anni fa e a presentarlo fu chi – anche se non aveva una conoscenza diretta dei fatti – chiedeva di fare luce sulle ragioni che portavano al sospetto che i defunti di una struttura privata venissero quasi sempre gestiti dalla stessa agenzia di pompe funebri. Una piccola ombra è calata anche sul sistema ferrarese di gestione dei servizi di onoranze funebri ma oggi tutti coloro che operano nel settore rassicurano in coro: «Qui le cose non funzionano come a Bologna».

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L’inchiesta giudiziaria felsinea pone comunque l’accento su quanto sia importante tenere alta l’attenzione su come viene gestito un settore tanto delicato. Solo nella provincia di Ferrara, le imprese di onoranze funebri fatturano oltre sette milioni di euro all’anno. Nel complesso, gli operatori del settore sono 21. Sei di questi servono prevalentemente la città, con Amsef, l’agenzia di proprietà del Comune per il 100% del capitale, che gestisce una buona fetta del settore. Altri 15, invece, lavorano nel forese. I decessi nel solo ospedale di Cona, da quando hanno chiuso quelli di Copparo, Bondeno e in parte anche Argenta, sono circa 2.700 all’anno.

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Secondo gli esperti, inoltre, la spesa media di un funerale può andare dai 2.500 ai tremila euro a cerimonia, senza contare coloro che si possono permettere di di superare la soglia dei cinquemila. Bisogna poi aggiungere le spese per la cremazione e la tumulazione. Costi che, in questo caso, finiscono nelle casse dei vari servizi cimiteriali che fanno riferimento al camposanto in cui viene sepolta la salma.

«Credo che la presenza di Amsef sia servita per calmierare i prezzi di questo territorio» commenta l’amministratore unico, Paolo Panizza. Il sistema non ha falle nemmeno alla Medicina legale dell’ospedale, il reparto che gestisce la camera mortuaria. A confermarlo è la responsabile del servizio, l’anatomopatologa Rosa Maria Gaudio. «Esiste un controllo incrociato dei dati voluto dalla direzione che non permette azioni illecite da parte di nessuno – afferma Gaudio –. Se poi qualcuno al di fuori della nostra struttura si comporta diversamente a noi non è dato saperlo».

A Ferrara ci sono due camere mortuarie. Quella in Fossato di Mortara, gestita direttamente da Amsef, e quella di Cona dotata, per le famiglie, dell’elenco completo delle imprese che operano nel territorio. «Un elenco che viene sempre controllato dalla direzione – aggiunge Gaudio – anche per accertare i requisiti di gestione in sicurezza del servizio». Panizza, infine, lancia un messaggio ai privati: «Spero che la collaborazione sia sempre più stretta affinché, ad esempio, i tempi di attesa fra una cerimonia e l’altra migliorino».