Rapina alle Poste, colpo da professionisti

Il piano studiato nei minimi dettagli: sapevano esattamente il punto dove bucare il muro per non incappare nella cassaforte e nei sensori

Migration

di Cristina Rufini

Indubbiamente professionisti. I rapinatori che mercoledì mattina hanno assaltato l’ufficio postale di via Bentivoglio, in zona Barco, hanno studiato il piano nei minimi dettagli. Hanno sicuramente compiuto dei sopralluoghi nei giorni, se non addirittura nelle settimane precedenti. Erano a conoscenza del punto esatto dove sarebbero dovuti intervenire per non forare proprio a ridosso della cassaforte, riuscendo anche a evitare i sensori dell’allarme. Avevano quanto meno preso visione sia dell’ufficio postale che dei locali dove si trova il centro sociale L’Urlo, nella sede della circoscrizione 3. Tutto pianificato nei minimi dettagli e sapevano, anche, che non ci sarebbe stato alcun occhio indiscreto ad immortalarli. In quella zona, infatti, non ci sono apparecchi di videosorveglianza e le telecamere mancano anche all’interno dell’ufficio postale. Complicazioni non da poco per gli uomini della squadra mobile che devono risalire all’identità del due malviventi, partendo dai pochissimi elementi raccontati dal direttore dell’ufficio, colui che è stato minacciato, e dall’altra impiegata presente. E, se fortunati, da alcune impronte lasciate nei locali del centro sociale mentre stava praticando il foro o nell’ufficio postale dove hanno sostato almeno un quarto d’ora in attesa che si aprisse la cassaforte.

La fuga. Da capire, ancora, con quale mezzo siano fuggiti, considerando che almeno nel parcheggio a fianco della circoscrizione non c’erano auto parcheggiate al momento dell’orario di apertura dell’ufficio. Probabilmente sono fuggiti a piedi per raggiungere l’auto lasciata distante per non destare troppi sospetti. Ipotesi, congetture su cui stanno lavorando gli uomini della Mobile. Ma le indagini si annunciano complesse: i due rapinatori erano a volto coperto, con i guanti, accento forse del sud Italia, ma poteva essere anche straniero: gli stessi due dipendenti dell’ufficio postale hanno impressioni discordanti. Insomma un identikit al momento piuttosto vago per far sperare in una risoluzione a breve. Intanto il pm di turho Ciaro Alberto Savino ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

La rapina. Dopo avere praticato, forse nella notte, un buco nel muro che separa i locali dell’ufficio postale da quelli di un centro sociale, si sono introdotti nella stanza della cassaforte e lì hanno atteso l’arrivo del direttore per farsela aprire. Ma essendo temporizzata hanno dovuto attendere un quarto d’ora. Hanno minacciato l’uomo con una pistola giocattolo e con sé avevano due taglierini. Una volta aperto il forziere hanno preso tutti i contanti: 77mila euro, soldi pronti per essere consegnati ai pensionati e sono fuggiti, intimando al direttore di non dare l’allarme prima di dieci minuti. Quando i poliziotti della Mobile sono arrivati ormai dei rapinatori non c’era più alcuna traccia. Erano probabilmente entrati dal retro dello stabile della circoscrizione, nel punto dove c’è una tettoia più bassa su cui si affaccia una vetrata.