Rassegna del libro ebraico: "Non sarà una festa. L’antisemitismo si batte con la conoscenza"

Al via gli eventi al Meis, un minuto di silenzio per i massacri in Israele. Il presidente Disegni: "Decisione sofferta, ma si doveva andare avanti".

Rassegna del libro ebraico: "Non sarà una festa. L’antisemitismo si batte con la conoscenza"
Rassegna del libro ebraico: "Non sarà una festa. L’antisemitismo si batte con la conoscenza"

Non chiamatela festa. Perché "non c’è niente da festeggiare". Quest’anno la rassegna del libro ebraico, l’evento più prestigioso organizzato dal Meis, ha un sapore diverso. Sa di "angoscia", ma allo stesso tempo di "affermazione di ciò che siamo e di quello che il museo rappresenta". Il presidente del Meis, Dario Disegni sale sul palco assieme al direttore Amedeo Spagnoletto e chiede un minuto di silenzio. Il cuore è colmo di dolore, per le atrocità compiute dai terroristi di Hamas sulla popolazione israeliana. "La decisione di confermare la kermesse – spiega Disegni – è stata sofferta. Ma era necessario portarla avanti: questo è un luogo di incontro, di cultura, di dialogo, di libri. Non possiamo permetterci di abdicare a questo ruolo, declinandolo anche nel dibattito sui temi strettamente legati all’attualità". Il riferimento di questo passaggio, in particolare, è alla presentazione del romanzo di Cinzia Leone, ‘Vieni tu giorno nella notte’ che verrà presentato, tra gli altri, dal direttore di Repubblica, Maurizio Molinari domenica sera.

La Storia, le storie. È questo il fil rouge che legherà gli eventi che comporranno l’intera rassegna. "La storia delle singole persone – scandisce Disegni – che intreccia la grande Storia. Direi che mai filo conduttore fu più azzeccato come quello di quest’anno, visto anche il momento che stiamo attraversando". E se è vero, come ribadito in chiusura dal presidente del Meis, "il più forte antidoto contro l’antisemitismo è la conoscenza", è altrettanto vero che "la cultura di fronte ad accadimenti di tale gravità, non può stare in silenzio". In un certo senso l’imprimatur che arriva dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – così come il contenuto del messaggio della presidente dell’Ucei, Noemi Di Segni (letto da Gloria Arbib) – benedice la scelta di aver realizzato ugualmente la rassegna. Nonostante tutto. Anche questa è una forma di resistenza alla barbarie. Il sostegno della Regione all’iniziativa è rimarcato dalla consigliere regionale dem, Marcella Zappaterra. "In questi momenti difficili e colmi di dolore – spiega – partire dalla cultura e dai dibattiti sui libri che verranno presentati è un buon modo per riflettere". Sulla manifestazione "che ha fatto crescere Ferrara in questi anni", arriva anche il plauso dell’amministrazione per bocca del vicesindaco Nicola Lodi. "Per noi – dice Lodi – è importante essere qui oggi non solo per rimarcare la bontà di questa iniziativa, ma per esprimere la nostra vicinanza alla comunità ebraica e al popolo d’Israele".

f. d.b.