Cento sotto Bologna? Tagliani e Toselli: "Idea vecchia, è pubblicità"

Dopo la proposta di referendum. E Merola tace

Fabrizio Toselli, sindaco di Cento

Fabrizio Toselli, sindaco di Cento

Cento (Ferrara), 23 maggio 2018 - «Un passaggio di Cento dalla Provincia di Ferrara alla Città metropolitana di Bologna è un tema vecchio. Ritengo che riproporlo oggi sia assolutamente inutile, anacronistico, se si pensa che possa portare benefici su servizi ed economia del territorio». 

È questa la risposta del sindaco di Cento, Fabrizio Toselli, alla proposta del consigliere del Gruppo Misto Diego Contri di avviare un iter referendario tra i cittadini, che sarebbero chiamati ad esprimersi sull’adesione del territorio ‘guerciniano’ alla Città Metropolitana di Bologna. «È vero che il sentimento popolare dei centesi è più spostato verso Bologna, rispetto a Ferrara. Ma era un discussione che poteva avere un senso quindici anni fa – afferma il primo cittadino centese –. Oggi le Province stanno andando verso un progressivo depauperamento di poteri e risorse, così Ferrara come la Città Metropolitana di Bologna. E, quindi, non vedo alcun vantaggio in un’operazione del genere. Bisogna puntare su altri concetti. E, comunque, io mi sento prima di tutto centese». 

Tra questi, ricorda Toselli, la creazione di rapporti, reti di servizi e condivisioni di progetti con i Comuni limitrofi che Cento sta già attuando: «Ad esempio, assieme ai sindaci di Pieve di Cento e Castello d’Argile siamo andati in Regione per caldeggiare l’inserimento nel Prit (il piano regionale integrato dei trasporti) del terzo ponte sul fiume Reno che faciliterebbe il collegamento con il Bolognese, con ricadute positive sulla nostra viabilità. Sono queste le collaborazioni e i progetti sui quali è necessario puntare per lo sviluppo e non certo su un semplice cambio di targa sull’auto». 

Il sindaco Toselli, comunque, non si tirerà indietro, quando la discussione approderà sui banchi del Consiglio comunale centese: «Ci sarà indubbiamente un ragionamento, anche se, ribadisco, la strada da percorrere è un’altra. E aggiungo che, comunque, un referendum non ha costo ‘zero’. Ribadisco, se si parla dal punto di vista sentimentale è un conto, ma se si parla di benefici non è questo il percorso». 

E chiude con una provocazione: «Se le Province, un giorno, torneranno ad avere forza e capacità economica, perché non pensare più in grande? Ad una Provincia di Cento che si apra a realtà limitrofe, avviando con esse un confronto? Credo che solo in un caso come questo (alquanto remoto, viste le scelte del Governo attuate in questi anni, chiarisce il primo cittadino centese) si possano avviare discussione. Non certo ora».