Referendum, l’affluenza supera la media

In provincia ha riposto la scheda nell’urna il 41,79% degli aventi diritto, contro il 39,8% a livello nazionale. Covid, regole rispettate

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Mascherine, mani igienizzate prima e dopo il voto e un pizzico di pazienza in più. A Ferrara la prima giornata del primo voto dell’era Covid è scivolato via senza particolari problemi. L’affluenza è stata nel complesso alta, con picchi al di sopra della media nazionale. Sul territorio estense, oltre al referendum costituzionale in materia di riduzione dei parlamentari, si vota anche per l’elezione dei sindaci di Comacchio e Bondeno (urne aperte anche oggi dalle 7 alle 15). Le misure anti-Covid hanno leggermente rallentato le pratiche ai seggi ma senza ingorghi, grossi assembramenti o code senza fine. Gli unici episodi degni di nota sono stati un guasto all’ascensore alle ex scuole di Bondeno e la disavventura di una elettrice di San Bartolomeo in Bosco che, dopo aver deposto la scheda nell’urna, è scivolata dalle scale fratturandosi un braccio. Per il resto, tutto si è svolto senza intoppi e nel rispetto delle regole.

Analizzando i dati dell’affluenza per quanto riguarda il referendum, alle 23 di ieri il dato provinciale si è attestato a 41,79 punti percentuali su un totale di 272.713 aventi diritto, cioè al di sopra della media nazionale (ferma poco sotto il 40%). Già la partenza era stata buona: a mezzogiorno, a livello provinciale, l’affluenza era stata del 15,5%. I Comuni che, a fine giornata, hanno registrano una maggiore corsa alle urne sono stati Bondeno (56,22%), Masi Torello (48,01%) e e Voghiera (44,99%). Poco sotto c’è Ferrara, dove l’affluenza si è attestata al 42,39%. Maglia nera invece per Goro (affluenza al 29,75% degli aventi diritto), Mesola (36,90%) e Lagosanto (37,21). A Cento ha riposto la scheda nell’urna il 41,31% degli aventi diritto, a Codigoro il 38,44, a Copparo il 41,39 e ad Argenta il 40,71%.

Federico Malavasi