Ferrara, trovati reperti medievali durante gli scavi al castello estense

Materiali databili 1200: utensili, frammenti di vasi e maioliche, oggetti da cucina, resti di cibo. Una troupe riprende la preziosa scoperta

Gli scavi alla fortezza di Ferrara (Dire)

Gli scavi alla fortezza di Ferrara (Dire)

Ferrara, 16 aprile 2022 - Il nuovo scavo ai piadi della fortezza di Ferrara porta alla luce i suoi tesori: utensili medievali, frammenti di vasi e di antiche maioliche, oggetti da cucina, ciotole, materiali databili fine 1200. E ancora residui di cibo, semi, castagne, pezzi di gusci d'uovo: tutti reperti preziosi, che testimoniano la quotidianità dei ferraresi dell'epoca precedente alla costruzione del Castello estense, rivelandone la dieta, gli usi e i costumi dei ferraresi dell'epoca . Ora l'indagine si concentrerà sui primi insediamenti nell'area. 

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A svelare elementi utili alla ricostruzione del passato - spiegano dal Comune - è stata la ricerca nella vasca di scarico del XIII secolo, ormai certamente la più antica tra le 18 che il sottosuolo ha restituito negli ultimi decenni a Ferrara. Gli archeologi di Phoenix Archeologia, incaricati dal Comune (nell'ambito dei lavori di ripavimentazione della piazza) hanno estratto e passato al setaccio i residui che la vasca ha conservato nei secoli trovando le tracce della quotidianità medievale, spingendosi fino a due metri e mezzo al di sotto del piano di strada.  

"La prossima settimana - spiega la dottoressa Chiara Guarnieri, che coordina il gruppo di lavoro - intendiamo approfondire quanto più possibile le ricerche per provare a individuare la datazione della prima occupazione dell'area. Gli scavi, infatti, stanno mettendo in luce strutture imponenti che corrispondono a una precedente sistemazione urbanistica del quartiere. In particolare, proprio alle spalle della statua del Savonarola, a una profondità di circa due metri, è emerso un nuovo muro, di grandi dimensioni. È ipotizzabile che risalga a metà XIII secolo".

Da qui le indagini, lavorando a ritroso nel tempo, intendono giungere alla prima fase di urbanizzazione del Borgo Nuovo, così si chiamava il quartiere anticamente. Intanto gli archeologi stanno documentando e catalogando tutti i ritrovamenti, lavorando anche a una ricostruzione in 3D che restituirà una mappa dell'evoluzione degli insediamenti precedente al 1385, anno di fondazione del Castello Estense

D'intesa con l'Amministrazione comunale, inoltre, una troupe sta lavorando, anche con l'ausilio di droni, a un progetto divulgativo, per rendere disponibili a turisti, appassionati, scuole i risultati degli studi e le novità emerse.

Il sindaco Alan Fabbri, nei giorni scorsi in visita all'area di scavo, ha fatto le congratulazioni e ha ringraziato "la dottoressa Guarnieri e a tutto il suo team di archeologi per le tante novità che continuamente stanno portando in luce, con passione e grandissima professionalità. Vogliamo valorizzare i risultati di questo imponente lavoro realizzando, insieme, un progetto di ricostruzione storica relativo alla 'Ferrara nascosta' per portare a tutti l'esito di queste ricerche e la ricchezza dei contenuti raccolti".