Restauro dell’abbazia di Pomposa Il crocefisso tornerà a settembre

Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per rimettere a nuovo la scultura lignea della chiesa di Santa Maria

Il Cristo crocefisso tornerà entro settembre nella millenaria chiesa di Santa Maria di Pomposa e la straordinaria opera di restauro comprensiva degli affreschi permetterà così ai visitatori della millenaria abbazia di godere della bellezza delle due ultime navate di sinistra, che pur ancora sprovviste del crocefisso, sono già bellissime. Gli interventi si pongono in continuità con i lavori di restauro degli affreschi delle navate laterali (in foto sotto) avviati nel 2010 dalla ex soprintendenza Architettura e Paesaggio di Ravenna, poi proseguiti tra il 2012 e il 2014. Già nel 2010 infatti, avviando un cantiere pilota ristretto ad una prima campata, si era cercato un diverso approccio all’intervento manutentivo degli affreschi: invece di inseguire il danno, si era valutato un programma manutentivo pluriennale, secondo un approccio metodologico coerente e adeguato alle diverse problematiche. Perciò l’intervento è stato sulle superfici pittoriche delle navate laterali che, particolarmente nel fianco sinistro presentavano uno stato di conservazione più grave "Era doveroso intervenire – dice la direttrice del complesso Serena Ciliani – per non lasciare incompiuta una buona pratica progettuale e proseguendo nella conservazione di queste opere di notevole importanza storica, oltre che estetica". Per quanto riguarda il crocefisso - databile tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV - iche è stato colpito da estesi fenomeni di degrado, a una prima fase di pulitura stanno seguendo consolidamento ed eventuali integrazioni, che porteranno poi alla ricollocazione della scultura lignea nella sua sede. Come negli interventi passati, e vista l’importanza dei lavori da eseguirsi, il gruppo di restauro ha compreso al suo interno l’architetto Keoma Ambrogio, della soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna, mentre il laboratorio di restauro Ottorino Nonfarmale, diretto dal restauratore Giovanni Giannelli, ha eseguito e sta completando i lavori. Tutte le operazioni sono state coordinate dai funzionari della Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna.

Claudio Castagnoli