
Riabilitazione, la svolta: "Centro San Giorgio, garantiti i 70 posti letto. Un primo risultato"
FERRARA
Centro di riabilitazione San Giorgio, arriva la fumata bianca dopo mesi di proteste e polemiche. I posti letto saranno di nuovo settanta. L’annuncio arriva da Marcella Zappaterra, la consigliera regionale e capogruppo Pd in Emilia-Romagna. Da tempo segue la vicenda, da tempo si batte per la struttura sanitaria che rappresenta un punto di riferimento della rete dell’assistenza.
"Dal 1° gennaio del 2024 – le sue parole – i posti letto del centro di riabilitazione San Giorgio torneranno ad essere 70. Questa è una prima buona notizia che rassicura i cittadini e il personale che in questi mesi si era dimostrato preoccupato". Ma non è l’unica. "L’azienda Usl di Ferrara – riprende la consigliera regionale Dem – e l’assessorato regionale alla Sanità a seguito della mia interrogazione si confronteranno a stretto giro per valutare insieme le azioni di sostegno e miglioramento delle attività di questa eccellenza a livello regionale e nazionale". Zappaterra, visibilmente soddisfatta per questo risultato, spiega ancora: "Questi sono i punti salienti e le rassicurazioni contenute nella risposta dell’assessore Raffaele Donini all’interrogazione che avevo presentato in merito". L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara è centro Hub della rete regionale per la riabilitazione delle gravi cerebrolesioni dell’Emilia-Romagna. Il centro riabilitativo è parte integrante dell’ospedale di Cona e punto di riferimento per la riabilitazi one per il territorio della provincia di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.
"É importante sottolineare che il mandato chiaro e prioritario della Regione alla Direzione Generale sanitaria locale sarà quello di riequilibrare l’offerta riabilitativa, con particolare attenzione alle necessità e al fabbisogno dei cittadini della provincia di Ferrara. Questa è già ampiamente soddisfatta per la parte relativa ai codici con gravità maggiore, mentre lo è meno per la riabilitazione più ordinaria per la quale l’esodo verso altre regioni risulta da tempo un problema enorme" riconosce Zappaterra. Che poi conclude: "Ci tengo a rassicurare sul mantenimento dei servizi offerti dal centro, non solo garantendo l’alto livello qualitativo delle prestazioni ma anche lavorando a soluzioni innovative di presa in carico a tutti i livelli, migliorandole ulteriormente per un progetto di vita condiviso e personalizzato. Tenuto conto delle problematiche economiche del sistema sanitario pubblico nazionale di questo Paese oramai acclarate è un risultato non scontato e importante soprattutto perché coniuga la qualità del servizio con i bisogni di salute dei cittadini".