
La chiesa della frazione di Pilastri, uno dei monumenti danneggiati dal sisma del 2012
Ricostruzione tredici anni dopo il terremoto. Il 20 maggio, dopo un minuto di silenzio del Consiglio comunale, il punto della situazione. "Tantissimo si è fatto e sempre meno resta da fare – ha detto il sindaco Simone Saletti –. I dati sono incoraggianti e, passo dopo passo, ci stiamo avvicinando a quel 100% di ricostruzione che soltanto fino a poco tempo fa appariva irraggiungibile. Nel giorno del ricordo, della consapevolezza e della riflessione, lo sguardo è rivolto al domani, in cui Bondeno sarà più sicuro, vicino ai cittadini e ricco di servizi". A tredici anni da quel terribile terremoto che sconvolse l’Emilia, Bondeno si presenta oggi come un simbolo di rinascita e tenacia. "La ricostruzione privata ha raggiunto l’impressionante quota del 99,5% – ha detto Saletti –, mentre sul fronte pubblico l’unico tassello mancante è il restauro del Municipio. C’è un percorso che si sta concludendo". In occasione del Consiglio comunale di martedì sera, il sindaco Simone Saletti ha tracciato un bilancio della situazione, riflettendo sul cammino percorso e guardando al futuro. "Oggi siamo ripartiti. Siamo qui e ne siamo fieri. Un boato che ha cambiato la vita, cogliendoci impreparati. Spesso non si vuole ricordare, ma l’amministrazione comunale ha il dovere di farlo".
Il sindaco ha reso omaggio alle vittime di quel giorno, ricordando Tarik Naouch, un operaio che fu tra le vittime del crollo del crollo di un silos allo stabilimento Ursa di Bondeno, Leonardo Ansaloni, legato a Bondeno per la Cartoleria della moglie Gloria, che ha perso la vita nel crollo delle Ceramiche Sant’Agostino, e Martina Aldi, di Scortichino, che a soli 38 anni dopo la forte scossa della mattina del 29 maggio fu colta da un malore nella sua casa di Finale Emilia e finì in coma. Incinta di pochi mesi, perse la vita e il figlio che portava in grembo. Non è stata considerata da tutti tra i morti del terremoto, ma questa storia vera e terribile, riaffiora in un minuto di silenzio grazie al consiglio comunale di Bondeno. E’ stata poi ricordata la vastità dei danni, stimati in 140 milioni di euro sul territorio, e l’eroismo degli imprenditori che "dal giorno dopo – ha detto Saletti – hanno pensato di mettere in sesto l’azienda senza neppure sapere se avrebbero ricevuto dei contributi". Un senso di comunità e appartenenza. La ricostruzione a Bondeno non è stata solo una questione di mattoni e cemento, ma anche di spirito comunitario. "Una gara di solidarietà inaspettata – l’ha definita Saletti, sottolineando – il profondo senso di comunità e appartenenza al territorio. In termini assoluti, le pratiche di ricostruzione concluse sono in questo momento 543. A queste si aggiungono altre 73 pratiche già assegnate e in attesa.
Claudia Fortini