"Così pulisco le sponde del Po. Il grande fiume è la mia vita"

Francesco Bregola, studente 23enne, nel tempo libero raccoglie i rifiuti in golena

Francesco Bregola in azione

Francesco Bregola in azione

Ferrara, 29 luglio 2018 -  Francesco Bregola, 23 anni, c’è chi la definisce il ‘Ragazzo del fiume’.

«Se può servire a sensibilizzare le persone e a evitare di trasformare il nostro grande fiume in una pattumiera, va benissimo».

Lei raccoglie rifiuti lungo le golene del Po: da dove nasce questa missione?

«Ho sempre vissuto il Po. Già a 16 anni passavo i miei pomeriggi in spiaggetta e crescendo ho iniziato a raccogliere i rifiuti. Osservavo cavalieri d’Italia, aironi, beccaccini, germani e gabbiani che facevano il nido vicino alla riva. E ogni giorno li vedevo circondati da plastica e da ogni tipo di rifiuto possibile e immaginabile. Mi sono detto che bisognava fare qualcosa. Le prime volte che ho iniziato questa mia raccolta ho trovato rifiuti che saranno stati lì da vent’anni».

Ha riscontrato dei risultati?

«Le golene hanno un’estensione molto grande e, oltre alla riva, ci sono anche tutto un tratto in mezzo alla sabbia e il sentiero nel bosco. Così, mentre raccoglievo, una volta mi è corsa davanti una lepre e ho visto numerosi fagiani. Nel tempo ho rivisto le rane che non vedevo da anni. Mi emoziono quando raccolgo coi piedi nell’acqua, vicino alla riva, e accanto a me saltano un sacco di pesci».

Ci sono note dolenti in questa sua meritoria impresa?

«Quando raccoglievo in autunno, sulla spiaggia trovavo decine e decine di bossoli di fucile, triste traccia di chi spara dalla barca e lascia rifiuti che non si decompongo mai».

Ora le note positive.

«È un paradiso incontaminato, ha una biodiversità straordinaria: fiori, animali, pesci. Ci sono addirittura le cappe gialle di fiume, le Anodonte, che sono indice di acqua pulita».

I suoi genitori e gli amici cosa dicono di questa sua insolita attività?

«I miei genitori condividono questa mia passione e sono orgogliosi di me. Per quanto riguarda gli amici invece, sto cercando di sensibilizzarli. Spesso si aggregano, rimanendo stupiti per i rifiuti che si trovano. Al contempo, però, restano incantati dalla bellezza dei luoghi. Purtroppo ci sono tanti miei coetanei che passano i pomeriggi al bar, in piscina o peggio ancora a non fare nulla. Se fossimo di più raccoglieremmo ancora più rifiuti».

Cosa dire a chi abbandona rifiuti anziché depositarli dove si deve?

«Abbiamo il fiume più grande d’Italia. Il Po è la vita: ci dà acqua potabile, mitiga il clima ed è una culla per tante specie animali e vegetali. Ma se continuiamo a distruggerlo, distruggeremo anche noi stessi. Come ho sentito dire più volte, dopo questa terra una così bella non ci sarà più. Non avveleniamola. Difendiamola tutti insieme».