Rifiuti, maxi preventivo a Betlem. 116mila euro

Preavviso di pagamento, ma il calcolo della Tari è sbagliato. Hera: "Chiediamo scusa"

Rifiuti

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Ferrara, 14 luglio 2018 - Il colmo per un sacerdote? Ritrovarsi fuori dalle grazie di Dio. Rischio concreto, per mons. Guerrino Maschera, di fronte al preavviso di bolletta inviato da Hera. Ben 116.126 euro, contro i 17mila che la casa di riposo diocesana ‘Betlem per chi soffre’ (di cui mons. Guerrino è direttore) ha pagato nel 2017 per la Tari. «La lettera ci ha lasciato senza parole – è lui a confessarsi –: l’ho trovata sul mio tavolo ieri, dev’essere arrivata da un paio di giorni».

Benché datata 5 marzo, e spedita via raccomandata da Hera, per informare la casa di riposo del costo della Tari, a fronte dei cassonetti richiesti (tre da 1700 litri l’uno). Mons. Guerrino è sbiancato, come probabilmente un’altra quindicina di utenti che hanno ricevuto un’identica comunicazione in questi stessi giorni.

Per tutti,  infatti, un grossolano errore di calcolo riportato nella lettera, ha fatto schizzare i presunti importi a cifre iperboliche. E che si tratti di un errore, lo si è scoperto a seguito di un’interpellanza al sindaco di Francesco Rendine, capogruppo di Gol (e ‘anticalotte’ della prima ora), che ha evidenziato il caso sbalorditivo: «Spaventoso che con il nuovo sistema Hera preveda, per la stessa struttura, una somma di 116.126 euro – scrive l’esponente dell’opposizione, allegando il documento inviato dalla multiutility –, a fronte di un versamento per il 2017 quasi dieci volte inferiore».

Spaventoso, appunto. Perché di spavento si tratta: «Semplicemente, e banalmente, si è trattato di un errore di calcolo – prova a minimizzare la responsabile delle relazioni esterne di Hera, dopo gli accertamenti –; c’è stato uno sbaglio nella formula riportata nella comunicazione. Ma la bolletta, che arriverà a giorni, è corretta. In ogni caso ci scusiamo ampiamente con gli utenti, e ringraziamo chi ha segnalato i casi».

L’uso del plurale non è peregrino, perchè a soffrire per l’errore di Hera non è solo Betlem: sarebbero una quindicina, infatti, le ‘cartelle pazze’ (anche se in realtà si tratta di una semplice comunicazione) inviate ad altrettanti utenti. Rendine, tuttavia, evidenzia anche un altro aspetto: «Va considerata anche la tempistica, come può essere che una raccomandata datata 5 marzo, e che doveva servire da allerta per gli utenti in predicato di ricevere una stangata, sia arrivata il 10 luglio, quando la prima bolletta è già stata emessa?».

Di qui la richiesta al sindaco di intraprendere azioni concrete perché simili situazioni, pur originate a quanto dice Hera da un banale errore di calcolo, non si verifichino neppure per scherzo. «Sono preoccupato dell’atteggiamento ottuso dell’amministrazione, che continua a negare un’evidenza e un disagio che sono sotto gli occhi di tutta la città», conclude il capogruppo di Gol. Intanto, fortunatamente per la casa di riposo diocesana, l’errore è stato appurato. Mons. Guerrino diceva di «sperare nel ravvedimento», è arrivata addirittura la genuflessione. Previa, ovviamente, penitenza, cosa c’è di più cristiano del perdono?