Ferrara, rissa in Gad. "Io da solo contro cinque"

Il racconto della vittima del pestaggio: "Sono caduto e non ricordo più nulla"

Ferrara, rissa in Gad: due feriti (Foto Businesspress)

Ferrara, rissa in Gad: due feriti (Foto Businesspress)

Ferrara, 19 aprile 2019 - «Mi sono trovato all’improvviso circondato da cinque uomini. Uno di loro mi ha colpito alla testa, da dietro. Sono caduto e poi non ricordo più nulla fino al mio arrivo al pronto soccorso». La vittima del pestaggio di via Nazario Sauro parla dal letto nel quale è ricoverato da mercoledì pomeriggio. Ha 46 anni e fa il pizzaiolo. È nato in Albania ma dal 1996 vive qui, nel cuore del quartiere Giardino. Una zona della quale ha imparato a conoscere, a sue spese, anche i lati più violenti. 

Innanzitutto come sta? «Ho una ferita sopra l’orecchio. Ho nausea e giramenti di testa. Ho escoriazioni sui gomiti e sulle ginocchia. Oggi (ieri, ndr) dovrebbero farmi una tac. Forse mi dimettono sabato». 

Cosa è successo mercoledì? «Stavo andando dal tabaccaio per una ricarica telefonica quando, in piazzetta Toti, ho notato un gruppo di giovani di colore che attiravano l’attenzione di un ragazzo per vendergli droga». 

E lei è intervenuto? «Sì. Sono andato deciso verso di loro ma, vedendomi, si sono subito dispersi. Forse credevano che fossi un poliziotto o un carabiniere». 

Finita lì? «Magari. Fatto quello che dovevo fare sono tornato verso casa e, sotto i portici (di piazza Castellina, all’angolo con Nazario Sauro ndr), li ho incontrati di nuovo». 

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Le hanno detto qualcosa? «Uno di loro, con una bottiglia in mano, si è avvicinato e mi ha insultato, dandomi del razzista». 

Lei come ha reagito? «Gli ho chiesto cosa volesse. Ma subito sono intervenuti i suoi amici». 

Quanti erano? «Quattro o cinque». 

Cosa le hanno fatto? «Hanno afferrato la borsa che portavo a tracolla e l’hanno tirata. Mi facevano girare su me stesso e intanto mi picchiavano. Me l’hanno rotta e hanno rubato uno dei miei due cellulari». 

Ha tentato di difendersi? «Cercavo di schivare i colpi che arrivavano da tutte le parti. Nel parapiglia sono sicuro di averne colpito uno. Ma non avevo scelta. Me ne hanno date tante». 

Ha avuto paura in quei momenti?  «Un po’ ne ho avuta. Ma dopo che sono stato colpito da dietro sono caduto e da lì in poi non ricordo più nulla, fino a quando non sono arrivato all’ospedale». 

Lei vive da tempo al Gad. ha mai avuto problemi? «Ne ho avuti tanti. Risse sotto casa, schiamazzi, spaccio alla luce del sole. Non so quanto volte ho chiamato polizia e carabinieri. Ma finora mai di questo tenore. Qui non c’è sicurezza e non si è mai tranquilli».

Di recente sono stati svolti controlli molto pressanti. La situazione è migliorata? «Un po’ sì. Ma il problema non è risolto. Si sono solo spostati per poi ritornare».