"Sono stanca e voglio stare da sola". Così Rossella Placati poco prima di morire

Fino al giorno precedente il delitto, Doriano Saveri la supplicava di ricominciare perché innamorato Ma lei non cede. Poi la furibonda lite di domenica mattina e gli strani movimenti dell’artigiano

La vittima Rosella Placati

La vittima Rosella Placati

Ferrara, 27 aprile 2022 - «Vedremo». E’ l’ultimo messaggio che Rossella Placati invia a Doriano Saveri alle 19.49 di quella maledetta domenica di febbraio 2021. E’ la sua ultima comunicazione, almeno tra quelle note agli inquirenti che hanno investigato sull’omicidio. E’ un messaggio su Whatsapp che la vittima, brutalmente uccisa nella sua abitazione di Borgo San Giovanni, spedisce in risposta all’ex compagno Saveri, 47 anni, accusato di quell’orrendo delitto. L’artigiano in precedenza le aveva scritto "Hai già fatto anche troppo....vedrai, tutti sapranno" , a sua volta una risposta ad un precedente messaggio della Placati che gli diceva " Comunque se ti calmi, possiamo anche parlarne" .

Sono le ultime comunicazioni tra i due a conclusione di una domenica in cui i rapporti già molto tesi da tempo, erano arrivati al limite della tollerabilità probabilmente. Conversazioni che seguono l’accesa lite consumatasi qualche ora prima, la mattina, e in parte ripresa, con immagini e conversazioni, dalle telecamere che erano state installate nel cortiletto retrostante della casa, con focus sulla cantina. Telecamera che resta attiva fino alle 13, quando poi Saveri la stacca e la ripone nel borsone dove è stata scoperta dai carabinieri che hanno perquisito l’abitazione. Scampoli di vita in un crescendo di rabbia dell’ultima giornata vissuta da una coppia che da tempo era arrivata al capolinea, almeno per quanto riguarda la vittima che aveva chiesto a più riprese all’artigiano di lasciare l’appartamento. Per lei era tutto finito, mentre lui almeno fino a quella domenica la implorava di riprovarci, che lui, nonostante quanto ritenuto di aver subito, era ancora innamorato. Soltanto due giorni prima, il venerdì mattina, infatti, Saveri le dice "Riproviamoci, te lo chiedo in ginocchio...sono davvero innamorato di te" . Ma davanti si è trovato un muro, nonostante la rabbia di lei sembrasse placata. "Ti ho perdonato – gli scrive lei – ma sono stanca e voglio stare da sola" . Ma lui non si arrende e il giorno precedente la morte le scrive "Vorrei essere l’uomo con cui tu vuoi stare....buon pomeriggio principessa". Lei non cede.

La ricostruzione delle conversazioni, moltissime tra i due e tra loro e amici e conoscenti sono state raccontate in aula da Davide Bruni, militare del Nucleo investigativo dei carabinieri di Ferrara che ieri ha risposto alle domande del pm Stefano Longhi, davanti alla Corte di Assise presieduta dal giudice Piera Tassoni. E’ stato lui a spiegare come si sono svolte le indagini sui telefoni cellulari di vittima, presunto assassino e della sorella di quest’ultimo. Come sono stati ricostruiti gli spostamenti di entrambi, in base alle celle agganciate dai telefonini. Ma soprattutto grazie ai messaggi, scritti e vocali - la voce della vittima ieri è riecheggiata più volte nell’aula B – recuperati dai cellulari è stata ricostruita la loro relazione. Iniziata più o meno a settembre del 2018, quando la stessa Rossella in una chat di gruppo con le amiche, scrive "Questo è Doriano, è andato via da poco....ci sto bene" . Qualche mese dopo, ancora tutto a gonfie vele: è il 6 marzo del 2019 quando scrive ancora nella stessa chat: "Doriano mi ha chiesto di andare a vivere insieme...davvero non me lo aspettavo" . Già un anno dopo, però, il 6 marzo 2020, l’inizio della fine. Lei scrive a un’amica: "Ero stanca...sono rientrata a casa dal lavoro...lui stava facendo i pesi, poi si è fatto una canna...proprio qui in casa. Non ce la faccio più ". Poi un crescendo di discussioni, di accuse molto pesanti. Di liti anche davanti ad altri. Fino a quella domenica del 2021. Fino a quando Rossella è stata massacrata e trovata cadavere al primo piano della sua abitazione e Saveri accusato del delitto.