Ferrara, salva un uomo. La gente guarda e fa i video

Infarto al volante: massaggio cardiaco di una pallavolista. Ma nessuno l'aiuta

Soccorsi in una foto d'archivio, nel riquadro al centro Lara Breda

Soccorsi in una foto d'archivio, nel riquadro al centro Lara Breda

Ferrara, 4 giugno 2019 - "Mentre praticavo il massaggio cardiaco a quell’uomo chiedevo aiuto. Nessuno ha risposto. Anzi, qualcuno filmava tutto col cellulare dal balcone". Lara Breda – 38enne di Canaro (Rovigo), insegnante di scuola elementare e allenatrice di pallavolo – nei territori a cavallo tra Ferrara e il Polesine è già un’eroina.

Grazie al suo sangue freddo e ai ricordi di un corso di primo intervento propedeutico alla sua attività sportiva (giocatrice dell’Ostellato volley, squadra ferrarese che milita in serie D e coach della seconda divisione femminile) è riuscita a salvare la vita a un uomo di 70 anni che, domenica mattina, si è sentito male in macchina. Ma in quell’appellativo, ‘eroina’, Lara non riesce a riconoscersi nonostante i complimenti e i ringraziamenti piovuti da più parti. "Anche troppo – commenta –. Non mi aspettavo tante attenzioni. Era una situazione in cui ritenevo fosse giusto fare qualcosa e l’ho fatto, senza pensarci due volte".   Quello che proprio non va giù alla maestra-pallavolista sono le reazioni delle persone che le stavano intorno. «Ho urlato – ribadisce – e si è fermato solo un signore che portava a spasso il cane. Gli altri o facevano video o non rispondevano». Una situazione paradossale, notata anche da altri. Non è escluso che possa essere aperta un’indagine per omissione di soccorso coinvolgendo le persone che riprendevano la scena con i telefonini. 

Il gesto di altruismo di Lara Breda ha come teatro una via della periferia di Ferrara, accarezzata dal primo sole estivo e dalla tranquillità di una domenica mattina. Sono le 11. A poche centinaia di metri le autorità stanno celebrando la Festa della Repubblica. In quegli istanti Lara è ferma al semaforo di via Galvani.    "All'improvviso ho sentito un urto sul paraurti posteriore della mia Ford – ricorda –. Sono scesa e ho visto una Mercedes appoggiata alla mia macchina". La pallavolista scende e bussa al finestrino. Nessuna risposta. "L’uomo al volante era privo di sensi – prosegue –. Ho aperto la portiera, l’ho sdraiato sull’asfalto e ho iniziato a praticargli il massaggio cardiaco. Avevo seguito il corso, ma non lo avevo mai messo in pratica". Tra gli sguardi dei curiosi immobili, parte la chiamata al 118. Sul posto arrivano i sanitari che soccorrono l’automobilista.   "Durante il trasporto in ospedale il suo cuore si è fermato di nuovo – aggiunge Lara –. Ma i medici sono riusciti a farlo ripartire". Ora il settantenne è ricoverato a Bologna: verrà sottoposto a un intervento di bypass coronarico.

Nelle ore successive, a pericolo scampato, la figlia del malcapitato contatta Lara per ringraziarla e per dirle che il padre, dopo l’operazione, vorrebbe incontrarla. Manifestazioni di stima e affetto che lasciano un velo di stupore nel cuore di Breda. "Ho solo salvato la vita a un uomo, ho agito senza pensare – rimarca –. E lo rifarei". La banalità del bene.