
Bondeno, a causa della carenza di volontari, la manifestazione è a rischio. "Vanno coinvolti i ragazzi"
Molte sagre storiche rischiano di scomparire. Il motivo scatenante è quasi sempre la carenza di volontari. Anche a Bondeno il destino della sagra dell’anatra sembrava segnato. Invece la riunione di lunedì scorso si è chiusa con una ventata di speranza. L’incontro indetto dall’associazione Arc Stellata ’97 e in particolare dal presidente Loris Calori, aveva l’obiettivo di salvare la pluricentenaria Sagra dell’Anatra, che il prossimo settembre giungerà alla 565esima edizione. Il clima precedente alla riunione era fosco: "Mancano volontari, stiamo seriamente valutando di non organizzare l’evento", si leggeva nel manifesto di convocazione dell’assemblea. Invece, alla riunione svoltasi presso gli stessi locali della sagra hanno partecipato una quarantina di cittadini, fra storici volontari, membri dell’associazionismo locale (Pro Loco Stellata, Pro Loco Bondeno, Centro Sociale Ariosto), imprenditori e giovani del paese, oltre all’Amministrazione comunale rappresentata dal sindaco, Simone Saletti, e dall’assessore Marco Vincenzi. Tutti hanno condiviso la necessità di salvaguardare la storica manifestazione gastronomica che nel calendario trova spazio a cavallo dell’8 settembre, giorno del patrono della frazione. "L’obiettivo primario per quest’anno è creare le migliori condizioni affinché vi sia uno scambio di conoscenze e una condivisione del lavoro fra i giovani e i meno giovani – ha chiarito il sindaco Saletti –. Gli storici volontari hanno competenze uniche, sia dal punto di vista pratico della realizzazione delle pietanze, ma anche da quello organizzativo e logistico, un aspetto centrale nella creazione di un evento così partecipato. D’altro canto, i tanti e volonterosi giovani di Stellata hanno voglia di mettersi in gioco per imparare i trucchi del mestiere e per garantire un lungo futuro alla decana sagra". I problemi organizzativi principali, infatti, non riguardano tanto le sette giornate di servizio, ma piuttosto i mesi precedenti all’evento, quando è indispensabile l’impegno di diversi volontari per realizzare tutte le necessarie preparazioni: dalla pulizia delle anatre alla realizzazione – rigorosamente a mano e artigianalmente – dei cappellacci e dei cappelletti. Lavori che richiedono settimane di tempo durante i mesi estivi ma che, se d’ora in poi condivisi tra il personale storico e le nuove leve, potranno anche quest’anno essere realizzati: "Fondamentale e richiesto da tutti sarà un calendario di massima con la suddivisione delle fasi di lavoro e dei compiti da svolgere – ha concluso Saletti –. Ad ogni modo, sono contento di aver visto il paese rispondere in questo modo all’appello lanciato dall’associazione e da Loris Calori: la Sagra dell’Anatra è un patrimonio, materiale e immateriale, da custodire con passione e dedizione, nonché un punto di riferimento nella promozione di Stellata".
Claudia Fortini