‘Sani’, Paolini e i momenti di crisi "A un bivio si ha sempre scelta"

L’attore presenta al Ridotto il suo nuovo spettacolo: "Sono fatti della quotidianità, ma estranei alla nostra agenda".

‘Sani’, Paolini e i momenti di crisi  "A un bivio si ha sempre scelta"

‘Sani’, Paolini e i momenti di crisi "A un bivio si ha sempre scelta"

‘Sani!’. Un saluto alpino per concludere la stagione di prosa del teatro Comunale con Marco Paolini, in scena insieme ai musicisti Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi. "‘Sani’ è un’espressione usata per dare il saluto ai piedi delle Alpi, nella valle del Piave. Viene da Salus – ha spiegato Paolini durante l’incontro con il pubblico tenutosi al Ridotto –. Riassume il senso del teatro per questo tempo, un teatro che mette insieme creando ponti. ‘Sani’ è un abbraccio, un augurio, un invito a provarci, un tonico contro la solitudine in forma di ballata popolare. Il punto esclamativo esprime la fiducia nella risposta al saluto degli spettatori. Guadagnarsi quella fiducia, trasmetterla è la sfida di questo teatro fra parentesi".

In ‘Sani!’, ogni storia e ogni canzone raccontano qualcosa, alcuni temi si intrecciano ma la trama resta leggera come deve essere in un concerto. Il filo conduttore è autobiografico, nelle sue storie Paolini racconta momenti di crisi piccoli e grandi, personali e collettivi che hanno cambiato il corso delle cose. Si parte dai temi di fondo della crisi climatica e della transizione ecologica. Sulla scena un enorme castello di carte mostra la fragilità dell’equilibrio di ogni sistema ecologico, naturale o artificiale, ma la prosa del racconto televisivo a teatro si fa ballata, permette salti e capriole. In una rapida successione di racconti Paolini narra della crisi della guerra fredda che ebbe come protagonista Stanislav Petrov e del fine settimana in Islanda, a Höfði, che cambiò le sorti del mondo, di Gemona e della Rosina, dell’uomo più solo del mondo, del peso delle cose, del lockdown del 2000 e dello sforzo necessario per costruire un progetto per il futuro. Paolini vuole dare questo messaggio: non basta avere consapevolezza, in una crisi servono coraggio e immaginazione, perché tornare a prima non si può.

"Le crisi sono sul fondo – ha spiegato Marco Paolini agli studenti del liceo Roiti venuti per ascoltarlo – sono elementi della quotidianità che non trovano spazio nella nostra agenda, non sono emergenze che si chiudono, ma fasi. Conta come ce la raccontiamo: c’è chi dice ‘lo so già’, chi non ha voglia di ascoltare. A teatro devi essere attento a trasformare questi temi in qualcosa che abbia un appeal. Io ci provo con ironia, con canzoni e racconti personali, condivisibili. Provo a far capire che quando sei a un bivio, hai sempre una scelta".

Lauro Casoni