Di Bisceglie
È Ferragosto ma lo stetoscopio è sempre attorno al collo in attesa di essere adoperato. Francesco Levato nella sua veste di medico di medicina generale ha ben chiare quali sono le priorità della sanità del territorio e, come presidente della Commissione Sanità in Consiglio Comunale, annuncia che "da settembre chiederò al sindaco Fabbri di convocare l’Ausl per fare chiarezza su alcuni temi caldi, come le liste d’attesa per le prestazioni specialistiche e diagnostiche".
Levato, cos’ha in mente di preciso?
"Politicamente il tema della sanità deve essere affrontato con il massimo della chiarezza. Per questo, ho in mente di chiedere al sindaco Fabbri, di poter convocare delle audizioni in Consiglio Comunale, sentendo l’azienda Usl in ordine alle liste d’attesa. In particolare, mi piacerebbe che ci fosse un confronto sui tempi di erogazione delle visite specialistiche considerando un arco temporale che parta da dopo l’emergenza pandemica".
Ci sono stati momenti nei quali non era neanche possibile prenotarle le visite. Come se lo spiga?
"In parte è stata una situazione determinata senz’altro dalla fase post pandemica nella quale le prestazioni erano sospese. Ma, ciò su cui va fatta luce è la capacità di programmazione. Non è un problema dell’Ausl di Ferrara, ma in generale di politiche sanitarie intese in senso più ampio".
A proposito di politiche sanitarie – stabilite dalla Regione – lei è molto critico sui Cau (centri di assistenza urgenza). Perché?
"Per una serie di ragioni, a partire da come l’attività dei Cau è stata impostata, ossia in maniera del tutto slegata da quella dei medici di medicina generale. Non solo. Con l’erogazione di alcune prestazioni da parte dei Cau rischiamo di far passare il messaggio di una sanità ’on demand’. Una visione consumistica. Anche su questo, chiederemo una chiarificazione all’Ausl".
I centri sono stati concepiti per sgravare i pronto soccorso dagli accessi dei codici bianchi e verdi.
"Sì, ma anche questo intendimento va verificato sulla base dei numeri, non basta manifestare la volontà di un principio. Non solo: mi piacerebbe che venissero rese note le prestazioni gratuite erogate dai cau e mi piacerebbe sapere il costo dei centri in funzione delle prestazioni erogate per numero di abitanti in cui sono state aperte. E, da ultimo, mi piacerebbe capire perché si è abbandonata l’idea di realizzare un’Aft (aggregazione funzionale territoriale) che era stata iniziata a Copparo prima della pandemia. Un modello di sanità che, nelle regioni guidate dal centrodestra sta funzionando.
Da tempo la sanità è sempre più territoriale. Quali le ricette in questo senso?
"Occorre che il Comune, nelle frazioni, metta a disposizioni immobili per ospitare ambulatori con medici di famiglia e, parallelamente, occorrono interventi strutturali e tecnici per rendere più fruibili le strutture esistenti affittate ad Ausl, oltre a chiedere conto a Lepida dei diversi disservizi che capitano ai professionisti".
Il candidato dem alla Regione, De Pascale, parla spesso di sanità. Come valuta le sue esternazioni?
"Ha ammesso di essere favorevole al fatto che i medici di medicina generale siano dipendenti, visione tipica della sinistra. Vorrei capire poi con quali criteri vorrebbe valorizzare le eccellenze".