Sanitari no vax Ferrara, vaccinati dieci 'sospesi': "Requisito essenziale per lavorare"

Avviato l’iter per la prima dose, gli operatori sono stati immediatamente reintegrati nei rispettivi ruoli. Al momento i dipendenti ‘congelati’ per non aver ottemperato all’obbligo sono in tutto novantuno

Somministrazione di un vaccino in un centro vaccinale (foto di repertorio)

Somministrazione di un vaccino in un centro vaccinale (foto di repertorio)

Ferrara 18 agosto 2021 - Dopo l’atto di sospensione dal servizio che l’Ausl e l’azienda ospedaliera avevano dovuto inviar loro a norma del decreto legge 44/2021, perché non risultavano vaccinati, dieci dipendenti dell’azienda Usl e del Sant’Anna hanno provveduto ad iniziare l’iter per la vaccinazione, con la somministrazione della prima dose. Le due aziende, una volta informate della vaccinazione, hanno immediatamente provveduto, sempre a norma di legge, a reintegrare gli operatori nei loro ruoli. Altri tredici operatori, a loro volta sospesi per non aver comunicato all’azienda la loro situazione vaccinale (nonostante le numerose comunicazioni loro inviate prima di quella di sospensione), hanno provveduto a documentare il fatto di essere stati vaccinati in altri territori o all’estero. Anche per loro, naturalmente, le aziende sanitarie hanno subito provveduto al reintegro immediato. Sanitari no vax Modena, da oggi dieci dipendenti Ausl senza stipendioCoronavirus, i dati del 17 agosto 2021 in Emilia Romagna - I numeri in Italia - Monitoraggio Iss - Crisanti: giusto no quarantena per i vaccinati "Esprimiamo il nostro plauso nei confronti degli operatori che hanno deciso di vaccinarsi e auspichiamo che tutti coloro che operano nella sanità, e che non sono ancora vaccinati, provvedano subito. La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati. Lo dice la legge e noi la applichiamo – dichiara infatti la direttrice amministrativa Ausl, Anna Gualandi – perché intendiamo garantire un sistema sanitario sicuro ed efficiente per dipendenti e pazienti. Noi applichiamo la normativa come obbligo di legge e come obbligo morale per la tutela della salute pubblica, ma sospendere è una cosa che non facciamo certo a cuor leggero. Perciò esprimo soddisfazione per la notizia che vari operatori abbiano provveduto a regolarizzare la propria posizione e auspico che tutti gli altri facciano altrettanto". In tutto gli operatori sanitari che sono stati contattati perché risultavano non vaccinati, erano circa 1.800; di questi 1.300 circa hanno risposto alla mail: 950 si sono vaccinati subito, gli altri hanno presentato motivazioni esimenti; gli altri cinquecento circa non hanno risposto. "L’Ausl – fanno sapere da via Cassoli – sta definendo tutte le pratiche e, al momento, gli operatori sospesi perché al termine dell’iter procedimentale non risultano ottemperanti all’obbligo di cui al decreto legge 44/2021, sono novantuno".

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