Santuario 'declassato' a Comacchio. "La protesta non si ferma"

I cittadini sono pronti a creare una consulta con il compito di organizzare sit-in. Durante l’acceso incontro in parrocchia il vescovo scortato dai carabinieri

Un momento della protesta nella parrocchia all’arrivo del vescovo

Un momento della protesta nella parrocchia all’arrivo del vescovo

"Il fatto che non abbia voluto parlare con noi dimostra che sa di fare qualcosa di ingiusto. La decisione di togliere la parrocchia dei Cappuccini è un atto vile e strumentale, che ha solo una valenza economica e non guarda alle tradizioni della nostra città e alla devozione della gente. Anche dal sindaco Negri ci aspettavamo più resistenza e invece si sta adeguando alla decisione presa". Così commenta uno dei fedeli, Luigi Simoni, il provvedimento del vescovo Giancarlo Perego. Le rassicurazioni che, lunedì sera, il monsignore ha cercato di dare alla popolazione comacchiese, in merito all’accorpamento delle parrocchie di Cappuccini e Duomo, non hanno sortito l’effetto sperato, anzi, se possibile, hanno ulteriormente esasperato la gente. In tanti si sono presentati all’atteso confronto, quelli invitati (consigli pastorali e operatori delle parrocchie) e quelli che hanno atteso all’esterno del teatro del Duomo in cui si teneva la riunione. Un momento che ha unito le persone più disparate, estremamente devote alla Madonna dei Cappuccini, alla quale vengono attribuiti numerosi miracoli in occasione di allagamenti, epidemie, guerre. Nelle situazioni più difficili è a Santa Maria in Aula Regia che la popolazione si rivolge.

Santuario 'declassato' a Comacchio: fedeli in trincea contro il vescovo

E anche nei momenti di disagio personale i comacchiesi chiedono aiuto alla loro Madonna ed è difficile trovare qualcuno a Comacchio che non si sia rivolto a Lei almeno una volta nella vita. Ci sono persone che tutti i giorni fanno una sorta di pellegrinaggio personale al Santuario per portare un saluto, in qualunque periodo dell’anno, e con la pioggia o col sole. Il legame dei comacchiesi con la Madonna dei Cappuccini è quindi fortissimo, e storico. Anche per questo motivo, forse non ben compreso al di fuori del territorio lagunare, la comunità si è mossa pressoché in massa per evitare che il santuario dei Cappuccini diventi una succursale. Come se non bastasse, da poco è stata accorpata al Duomo anche la parrocchia del Rosario e molte cose sono state portate via da Comacchio nel tempo per essere portate altrove, tanto che sui social nella mattinata dell’altro ieri la gente era scatenata e uno dei commenti che ha attirato maggiormente l’attenzione è stato l’ironico "Per fortuna i Trepponti non hanno le ruote". Perché ormai a Comacchio è rimasto ben poco e perdere anche la parrocchia dei Cappuccini è un dolore per la popolazione. Lunedì sera il Vescovo non ha parlato con la gente che aspettava all’esterno, si è anche fatto scortare da otto carabinieri e questo ha infastidito ancora di più i presenti: "Una delusione grande – dice Cristian Zappata –. Siamo amareggiati, siamo vittima di uno sgarbo e il Vescovo si è mostrato indifferente". "Le popolazioni vanno informate con intelligenza e il popolo di Dio non è solo quello che va in Chiesa e quello dei Consigli pastorali, ma è anche quello delle tradizioni – sostiene Diana Fantinuoli – . Come si fa a fare una riunione a Settembre di una decisione già presa a Luglio?". Il popolo comacchiese è in fermento e sta pensando a varie rimostranze per le decisioni prese, tra cui l’istituzione di una consulta che vorrebbe continuare a mettere in campo azioni di protesta.

Cinzia Boccaccini