Ferrara, avvelena la madre col nitrato di sodio nel tè: chi è Sara Corcione

La vittima è Sonia Diolaiti, 62 anni, deceduta probabilmente già da mercoledì scorso. Dopo un lungo interrogatorio nella notte è in stato di fermo la 38enne, che spesso ripeteva ai conoscenti: "Vorrei avere un’altra madre". Ora è rinchiusa in carcere

Sara Corcione, arrestata per avere avvelenato la madre

Sara Corcione, arrestata per avere avvelenato la madre

Ferrara, 31 luglio 2022 - "Vorrei un’altra madre". E’ una frase che Sara Corcione, 38 anni, in stato di arresto per la morte proprio della madre Sonia Diolaiti, avrebbe ripetuto spesso ai pochi conoscenti con cui negli anni era entrata in contatto. Quella mamma che, stando alle accuse che le vengono mosse, avrebbe ucciso, avvelenandola con nitrato di sodio sciolto nel tè. Quasi come per liberarsi di quella figura materna che forse non aveva mai sentito tale. Questo il quadro che emerge sul delitto di via Ortigara da quel poco che trapela dagli inquirenti, i carabinieri del Nucleo investigativo coordinati dal pubblico ministero Lisa Busato.

Delitto e confessione

Sono le 23 di venerdì scorso quando una coppia di amici della vittima arriva dai carabinieri, raccontando di non avere più notizie di Sonia Diolaiti e che la figlia non voleva dire dove lei si trovasse. A quel punto i militari dell’Arma si presentano nell’appartamento al primo piano del condominio che si trova in via Ortigara, all’angolo con corso Piave. Che guarda lo stadio Mazza. Tutto chiuso "da giorni", come raccontano alcuni abitanti del palazzo. Gli stessi che informano i carabinieri che al quarto piano vive la figlia Sara. Ma anche lei sulle prime non apre la porta. Servirà l’intervento dei vigili del fuoco per entrare nei due appartamenti e scoprire al primo piano il cadavere a terra della pensionata. In corridoio. Mentre al quarto piano la figlia, incalzata dalle domande dei militari sullo stato di salute della madre e sui loro rapporti, racconta l’orrore. Del nitrato di sodio e del tè. Di una morte che, probabilmente, risale a mercoledì scorso e che potrebbe non essere avvenuta subito – pare infatti che un’ambulanza sia stata vista davanti al condominio proprio due o tre giorni fa – una morte lenta? Come lento negli anni era maturato il forte risentimento nei confronti di quella genitrice che avrebbe voluto diversa. Più simile al padre così tanto amato che però da quattro anni non c’è più. Nitrato chissà in quale quantità somministrato – saranno gli accertamenti medici sul corpo della vittima a stabilirlo – che ha portato la pensionata a spegnersi. Dopo quella che a tutti gli effetti appare come una prima ammissione, la ragazza viene portata al comando provinciale dell’Arma e qui sentita nel corso della notte dal pubblico ministero Lisa Busato, che coordina le indagini, alla presenta del legale di fiducia l’avvocato Gianni Ricciuti. "Noi ci siamo messi a disposizione fin da subito degli inquirenti, rispondendo a tutte le domande e non nascondendo nulla. È emersa una situazione di disagio psicologico, che necessiterà di ulteriori approfondimenti clinici. Molto probabile che la trentottenne venga sottoposta ad accertamenti psichiatrici.

Profilo

"Una ragazza solitaria, che non parlava", così viene descritta Sara – bionda, bassina – da chi l’ha conosciuta anche negli anni dell’adolescenza, quando ha iniziato a covare rancore per quella madre non sentita come tale. "Spesso la vedevamo a camminare da sola, sulle mura". "Con cuffiette, ma sempre da sola", raccontano i conoscenti. Sempre da sola. Una solitudine che si era aggravata dopo la morte del padre, a febbraio del 2018. Un dolore che quella madre sentita così distante non aveva saputo lenire. Anzi. Da capire – e lo stanno facendo in queste ore i carabinieri del Nucleo investigativo - se ci sia stato un evento particolare o più episodi che possano aver spinto la presunta assassina ad agire in un modo così subdolo. Se prima si è informata delle conseguenze dell’ingerire il nitrato di sodio,sostanza insapore e inodore che può uccidere anche lentamente. Al termine delle formalità di rito, ieri poco prima delle 17, la trentaduenne è stata trasferita nella sezione femminile del carcere di Bologna. Il corpo della madre è a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa di essere sottoposto ad autopsia ed esame tossicologico.