Scacco ai ladri dei bancomat. Avevano colpito anche a Ferrara

Fermata una coppia specializzata nei raid ai danni di anziani. Individuati in un supermercato dove stavano cercando un’altra vittima

Migration

Prendevano di mira gli anziani con l’obiettivo di impossessarsi dei loro bancomat approfittando della loro debolezza. Avrebbero messo a segno colpi in tutto il nord Italia, Ferrara compresa. Ieri sono però stati fermati. I carabinieri della stazione di Caorle e del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Portogruaro hanno eseguito due fermi di polizia giudiziaria nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità romena, responsabili di una serie di furti in tutto il Nord Italia. L’attività d’indagine è partita da un furto avvenuto a Caorle (Venezia) nel mese di novembre ai danni di un’anziana che era stata derubata del portafogli mentre faceva la spesa. Successivamente gli autori del furto avevano effetuato diversi prelievi fraudolenti con la carta bancomat della donna presso alcuni sportelli Atm del Comune di Caorle, nonché alcuni acquisti.

I due fermati, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, si spostavano continuamente nelle province del Nord-Italia (Ferrara, Treviso, Padova, Verona, Vicenza, Brescia, Milano, Modena, Parma, e anche Firenze) per mettere a segno furti sempre in danno di anziani. I due sono stati bloccati all’interno di un supermercato dove probabilmente stavano cercando un’altra vittima da derubare. I riscontri emersi nel corso dell’attività investigativa hanno consentito ai militari veneti e friulani, coordinati dalla procura di Pordenone, di identificare la coppia.

Un compito non semplice, visto che i due mettevano in atto alcuni stratagemmi per non farsi individuare. Stando alle ricostruzioni, infatti, agivano con i volti parzialmente coperti proprio per evitare di essere riconosciuti e spesso si spostavano da un obiettivo all’altro utilizzando auto a noleggio. Accorgimenti che li rendevano spesso sfuggenti e difficili da individuare. Sin dai primi accertamenti e al momento del fotosegnalamento, è emerso come i due fossero già noti alle forze dell’ordine per episodi simili, anche dal punto di vista del modus operandi. Dopo la cattura, sono stati trasferiti nelle case circondariali di Padova e Trieste, come disposto dall’autorità giudiziaria pordenonese.

re. fe.