"Scambio di vaccini, errore procedurale"

L’Ausl dopo la protesta della donna che ha ricevuto Astrazeneca al posto di Moderna: "I casi sono dodici e tutti sotto controllo"

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di Silvia Giatti

"La somministrazione di Astrazeneca al posto di Moderna è avvenuta per un mero errore procedurale". Ovvero per un errore avvenuto nella distribuzione delle dosi di vaccino nella giornata del 6 luglio, in Fiera. Così l’Azienda Usl replica alla denuncia della donna di 63 anni che quel giorno, durante il richiamo per la seconda dose, anziché ricevere Moderna è stata vaccinata con Astrazeneca. E la stessa cosa, fa sapere l’Asl, sarebbe avvenuta per 12 persone che il sei luglio si sono presentate nella sede hub dei vaccini del Ferrarese per completare l’immunizzazione. "I 12 pazienti – spiega l’azienda – oltre ad aver ricevuto tutti i controlli del caso, anche con il coinvolgimento della direzione farmaceutica, del risk-manager e il responsabile infermieristico, sono sotto stretta sorveglianza grazie ai loro medici di base" precisa ancora l’Ausl che è pronta anche a fare tutti gli esami necessari qualora ce ne fosse bisogno. I 12 vaccinati con dosi di vaccino diverso, secondo quanto riferisce la stessa azienda, per ora stanno bene ma la 63enne proprio due giorni fa al Carlino non ha nascosto le preoccupazioni per la sua salute. L’azienda, appena si è resa conto dell’errore, ha subito avvisato le persone che sono state ‘vittima’ dello scambio di dosi ma rassicura affermando che "il mondo scientifico è ormai concorde nel sostenere che la vaccinazione eterologa (ovvero due dosi con vaccini diversi, ndr) abbia la pari sicurezza ed efficacia di quella effettuata con le due dosi inoculate con il medesimo vaccino".

Il direttore sanitario Emanuele Ciotti per tranquillizzare chi si deve ancora vaccinare afferma che "sono in corso azioni per il miglioramento delle operazioni di somministrazione affinché errori come questi non si ripetano". E aggiunge: "Voglio rassicurare sul fatto che l’azienda ha provveduto immediatamente ad effettuate tutte le verifiche necessarie per comprendere come si sono svolti gli eventi, controlli che ci hanno permesso di attivare azioni di miglioramento nelle procedure di somministrazione". E in un’ottica di migliorare ancora di più le operazioni di immunizzazione al Covid, afferma: "I diversi servizi dell’Ausl di Ferrara sono impegnati nella predisposizione di audit (azioni di verifica, ndr), al fine di valutare l’attività svolta fino ad ora".

Sul fronte dei sanitari che non si sono ancora vaccinati, sono 80 quelli che fanno capo ad Asl e non è escluso che per alcuni di questi, salvo che non presentino motivazioni ben precise, possano scattare le azioni previste dalla norma varata dal Governo la scorsa primavera e che prevede, qualora non si motivi con ragioni fondanti la mancata vaccinazione, l’immediata sospensione dal lavoro e conseguente mancata retribuzione. Destino capitato qualche giorno fa a due professionisti e dipendenti Asl. "Noi confidiamo che cambino idea e si vaccinino" commenta ancora Ciotti. All’ospedale di Cona, invece, "nessun provvedimento è ancora partito" fa sapere l’azienda ospedaliero-universitaria. I contagi, infine. Anche oggi, e dunque per il secondo giorno consecutivo, il numero dei positivi in provincia rimane a due cifre: sono dieci le persone che hanno contratto il virus su 489 tamponi refertati. Argenta registra la metà dei casi.