
Il centese è stato ascoltato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Ferrara. Nel riquadro, uno scorcio di Zurigo
Ferrara, 23 maggio 2025 – Uno scheletro nascosto, un uomo scomparso tre anni fa, una lunga lista di numeri su un telefono cellulare e soprattutto un’inchiesta per omicidio che parte dalla Svizzera e arriva fino a Ferrara. Un giallo che vede due Procure al lavoro – Zurigo e Roma – e che ieri ha portato i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di via del Campo ad ascoltare, come “persona sottoposta a indagini” per l’ordinamento elvetico, un ragazzo centese classe 1991. Come si è arrivati a lui? Bisognerà fare un salto a ritroso e prestare attenzione alle date.
Trenta aprile 2024, durante i lavori di demolizione di uno stabile in un cantiere in Militarstrasse a Zurigo, alcuni operai trovano uno scheletro umano, praticamente intatto. Ciò che resta di quel corpo viene alla luce all’interno di uno stretto condotto di ventilazione. Parte l’allarme, il cantiere viene immediatamente ‘sigillato’, iniziano gli accertamenti per cercare, innanzitutto, di dare un nome e un volto a quella persona. La lettura in laboratorio del Dna di quelle ossa non lascia dubbi, si tratta di Denni Nardi, 49 anni, italiano. Di lui non si avevano più notizie da qualche tempo, con una denuncia di scomparsa datata 13 agosto 2022. Giorno in cui l’uomo sarebbe stato proprio a Zurigo allo Street Parade, la più grande parata house e techno del mondo – tornata dopo due anni di fermo per via del Covid –, dove la musica impazza dalle 12 a mezzanotte no stop. Solo lo scorso anno, i raver presenti all’evento sono stati circa 920.000, con quasi mezzo migliaio di interventi sanitari (470 alle 21), per lo più per disidratazione, escoriazioni leggere o eccesso di alcol e droga.
Attribuito un nome a quello scheletro, il passo successivo diventa stabilire come ci è finito in quel condotto per l’aria (da solo o è stato buttato?), ma soprattutto cosa ha causato la morte (un malore, un incidente o è stato ucciso?). Gli inquirenti svizzeri risalgono presto al suo telefonino, dalla rubrica si iniziano a cercare contatti, le ultime telefonate, poi i messaggi whatsapp e ogni altro dettaglio utile. Viene stilata una lista di contatti, quelli più frequenti e i più recenti, tra questi c’è anche quello di un ragazzo residente a Cento di 23 anni.
Da Zurigo, nel frattempo, viene aperto un fascicolo per omicidio e tra le persone “sottoposte a indagini” (sarebbero diverse) ci finisce pure quest’ultimo sentito ieri mattina per un paio d’ore al Comando provinciale dell’Arma, su delega della Procura di Roma, in presenza del suo avvocato nominato di fiducia. Nelle carte elvetiche, vista la delicatezza e la difficoltà dell’indagine, all’ipotesi di omicidio (tutto ancora da stabilire, sia chiaro) non è ancora stata data una formulazione precisa. Negli atti, infatti, viene citato sia l’articolo 111 (omicidio intenzionale), che il 112 (assassinio) e il 117 (omicidio colposo) del Codice penale della Svizzera. Un mistero, insomma, che invoca molta cautela. Nessun commento, intanto, è arrivato dal legale del centese, Alessandro Falzoni.