CRISTINA RUFINI
Cronaca

Schiavizzata a 15 anni: "Stuprata tre volte e costretta a vendersi"

Dalla Nigeria a Ferrara, il pm chiede undici anni, vuole la condanna per la donna che l’ha ridotta così

La ragazzina aveva raggiunto l’Italia dalla Nigeria in gommone nell’estate del 2017
La ragazzina aveva raggiunto l’Italia dalla Nigeria in gommone nell’estate del 2017

Ferrara, 6 ottobre 2023 – «Devi attraversare il deserto, il mare.. è spaventoso. Tanto. Vedere cadaveri a terra, come solo nei film mi era capitato. Gente che non ce la fa. E poi la sera quando ti metti a dormire...se vieni chiamata, ti devi alzare e ubbidire, per non diventare cadavere il giorno dopo".

A raccontare il proprio viaggio all’inferno compiuto a soli 15 anni dalla Nigeria per raggiungere l’Italia, e poi venire costretta alla prostituzione, è una ragazza che quando è giunta a Ferrara, da una giovane connazionale che aveva organizzato tutto, si è sentita dire "Ora inizi a prostituirti per pagarti il viaggio e il soggiorno".

Era l’estate del 2017, lei aveva 15 anni. Si è vista consegnare il corredo da lavoro: reggiseno, maglietta e pantaloncini cortissimi.

"Andavano bene per una bambina di 5 anni", ha raccontato lei stessa durante l’interrogatorio del pm Roberto Ceroni. Oggi ne ha quasi ventitré, un lavoro. È uscita dal giro della prostituzione, ma è parte offesa in un procedimento che vede alla sbarra Angela, connazionale, sua ex protettrice e praticamente ’carceriera’.

Colei che, stando alle accuse, la costringeva a vendere il proprio corpo e la controllava minuto dopo minuto. "Ed è indubbio – ha sottolineato ieri il pm Ceroni – la forte attività di controllo che la donna esercitava sulle ragazze che si prostituivano per lei. Le monitorava di continuo, in ogni modo".

La ragazzina era partita dalla Nigeria con il via libera della famiglia, suo padre e Angela, che era del suo stesso villaggio, si erano accordati per farle raggiungere l’agognata Europa: l’Eldorado. Ma per arrivarci ha dovuto attraversare l’inferno. "Passare il deserto è difficile – ha raccontato in aula – avevo con me solo uno zainetto, con dentro un po’ di provviste, poche per 3 mesi e qualche soldo. Avevo quindici anni, sola, dovevo difendere quello che avevo da chi voleva rubarmelo. Ma io mi sono fatta picchiare, piuttosto che cedere. Era la mia unica possibilità di farcela". Poi le notti trascorse a dormire tra la sabbia, i cadaveri poco distanti che si trasformano in fantasmi.

"Il viaggio nel deserto con un pick up con a bordo 70 persone – ha proseguito la ragazzina – se dagli sbalzi continui qualcuno cadeva, rimaneva lì a terra. E moriva. É capitato a due giovani genitori...mi sono ritrovata il loro piccolo, di un anno, tra le braccia. Ma io avevo solo quindici anni...". Poi gli stupri durante il viaggio in mare. "Tre volte mi è capitato – ha raccontato ancora – in momenti diversi. Ma quando ti scelgono, non puoi farci nulla".

E poi quel gommone che imbarcava acqua, riparato alla meglio. Lo sbarco in Italia, a Lampedusa. La trafila nei centri di accoglienza e l’arrivo in città, in un appartamento in zona Gad. Affidata a Favour Angela Osazuwa, che di anni all’epoca ne aveva 24 incaricata di far pagare alla quindicenne il suo debito. E di controllarla. "Tutti i giorni dalle 21 e fino a quando c’erano clienti lavoravo in via Bologna, dove mi portavano". Dopo alcuni mesi, a settembre 2017, la quindicenne è iniziato il percorso che l’ha portata fuori dal tunnel.

"Avevo saputo che in Nigeria il re che conta più dei governi aveva annullato i debiti per coloro che avevano lasciato la nazione", ha spiegato. Ma quei mesi d’inferno restano nell’anima. Per questi il pm ieri ha chiesto alla Corte di assise, la condanna di Angela a 11 anni di reclusione per riduzione in schiavitù, tratta e prostituzione minorile. Prossima udienza e sentenza il 9 novembre.