Schwazer, tornano vecchie ruggini Donati, nuove accuse a Conconi E lui: "Basta, parlano i processi"

La serie Netflix sul marciatore sta scatenando una serie di polemiche con Ferrara al centro del primo episodio. L’allenatore e grande accusatore: "Il prof fu il primo a diffondere l’Epo". Il legale: "Nessuna responsabilità".

Schwazer, tornano vecchie ruggini  Donati, nuove accuse a Conconi  E lui: "Basta, parlano i processi"

Schwazer, tornano vecchie ruggini Donati, nuove accuse a Conconi E lui: "Basta, parlano i processi"

"Un giorno Conconi mi disse: guarda, prima che te lo dicano altri, svolgo per conto della federazione di atletica, di altre federazioni e del Coni le seguenti pratiche. E mi enumerò una serie di cose. Choccandomi. Mai avrei pensato che il doping fosse organizzato direttamente dalle massime istituzioni, per giunta i miei datori di lavori. Mi chiesi: ma questo è lo sport di alto livello?". Sandro Donati, esperto di doping e già allenatore del marciatore Alex Schwazer, torna ad attaccare. Lo scenario, che già sta facendo molto discutere, è ‘Il caso Schwazer’, il docufilm in quattro puntate su Netflix che racconta senza filtri ascesa, caduta e ricerca di redenzione del ‘golden boy’ dello sport italiano, sullo sfondo di un’intricata vicenda sportiva e giudiziaria. Con il primo episodio incentrato in larga parte su Ferrara e sul professor Francesco Conconi, ex rettore dell’Università e direttore del Centro studi biomedici applicati allo sport dello stesso ateneo, finito a processo per doping ma poi assolto (in parte i reati vennero prescritti) da ogni accusa.

"Conconi – così Donati nella serie tv ripreso durante un suo intervento in Parlamento – applicava il doping per un numero elevatissimo di atleti di vari sport, è stato lui l’iniziatore della diffusione dell’Epo in Italia e nel mondo. Con la mano sinistra dava l’Epo agli atleti, con la destra aveva ricevuto un incarico dal Cio per studiare un metodo di rilevamento nelle urine. Siamo arrivati all’ambiguità più totale".

Tantissimi i grandi campioni dell’epoca citati, così come allenatori e medici tra cui il dottor Michele Ferrari, anche lui processato e poi assolto per il caso doping. "Conconi e Ferrari? – ha ribadito poi Donati alla presentazione della serie tv – Quella generazione del doping manifesto si è quasi estinta ma di allievi ne hanno creati tanti e ora denunciando il doping si è inabissato, prima era più manifesto. Quando ho denunciato sono diventati più accorti e sofisticati, lì è stato il mio errore ma a quel tempo non potevo fare altro".

Parole che non sono certo passate inosservate alla controparte, che nei prossimi giorni valuterà una eventuale azione legale. "Non capisco – così il professor Luigi Stortoni, avvocato di Conconi – perché si ritorni a lanciare certe accuse. Ogni cosa è stata chiarita a suo tempo nei processi e tutti finiti positivamente per noi. Il professor Conconi non ebbe nessuna responsabilità, è ora di finirla di andare su tv e giornali a raccontare cose non corrispondenti alla verità".

n.b.