MARIO BOVENZI
Cronaca

Sciopero degli ombrelloni: "La nostra ultima stagione". Ma i balneari sono divisi

Protesta di Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti contro Bolkestein e il "silenzio del governo". Bocchimpani (AsBalneari): "La nostra solidarietà ai colleghi". Ghedini (Cna): "Siamo contrari" .

Sciopero degli ombrelloni: "La nostra ultima stagione". Ma i balneari sono divisi

Protesta di Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti contro Bolkestein e il "silenzio del governo". Bocchimpani (AsBalneari): "La nostra solidarietà ai colleghi". Ghedini (Cna): "Siamo contrari" .

Conto alla rovescia sulle spiagge per lo ‘sciopero degli ombrelloni’ che domani verranno aperti con un’ora di ritardo, alle 9.30. La serrata simbolica dei balneari, organizzata da Sib Confcommercio e da Fiba Confesercenti, per protestare contro la direttiva Bolkestein e quello che gli operatori del mare definiscono il silenzio del governo. "Da anni viviamo nel caos, senza sapere quale sarà il futuro delle nostre aziende, aziende alle quali abbiamo dedicato la vita", dice Giuseppe Carli, titolare del bagno Astor, presidente della coop stabilimenti balneari di Porto Garibaldi, responsabile del Sib (Sindacato italiano balneari). Che annuncia: "Gli stabilimenti di Porto Garibaldi aderiranno alla manifestazione". Che comunque non ha un fronte compatto. Cna balneari prende le distanze. Nicola Ghedini, titolare dello stabilimento Kursal, sottolinea con decisione: "Siamo contrari ad una protesta del genere, non faremo mai nulla che possa danneggiare i turisti che sono la forza delle nostre spiagge". Nicola Bocchimpani (presidente AsBalneari), titolare del Bagno Pomposa, assicura il sostegno ai colleghi che terranno chiusi gli ombrelloni. Ma precisa: "Scacchi, Pomposa e Nazioni sono spiagge private, di nostra proprietà. Non aderiranno alla serrata che riguarda gli stabilimenti dati in concessione dalla Stato". "Se il governo e il parlamento vanno in ferie. Noi chiuderemo gli ombrelloni", lo slogan sulle locandine che verranno esposte nei bagni. Il 40% degli stabilimenti fa parte di Cna, rischia così di andare in ordine sparso la protesta alla quale aderirà solo una parte dei 100 bagni (gli altri sono privati). Non è la prima volta che gli ombrelloni si aprono in ritardo. Il 3 agosto del 2012, gli stabilimenti tennero chiusi gli ombrelloni per un paio d’ore. Allora la categoria protestava contro il governo Monti, che voleva introdurre le gare per le concessioni. La legge non fu mai approvata. "La scadenza delle concessioni sarà il 31 dicembre 2024, è tempo che il governo dia indicazioni chiare e condivise con le Regioni. Rischiamo di chiudere gli ombrelloni a settembre 2024 senza sapere se li potremo riaprire a maggio 2025", sottolinea ancora Ghedini.

"Il Comune di Comacchio non va lasciato solo – riprende Carli –, siamo davanti a competenze del governo che non ha mosso un dito". "Cna Balneari nazionale – spiega la responsabile dei Balneari Cna Linda Veronese – ha scritto al presidente del consiglio Meloni e, insieme a Confartigianato, al presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga, chiedendo una presa di posizione chiara in difesa delle imprese del settore. Cna Balneari Emilia Romagna, insieme alle altre associazioni, ha scritto alla presidente regionale facente funzioni Priolo e all’assessore al turismo Corsini chiedendo di salvaguardare le imprese e coordinare i Comuni della costa nel portare avanti con tempestività le operazioni di rinnovo delle concessioni".