MATTEO RADOGNA
Cronaca

Scoperta evasione fiscale. Affari della società in Italia, ma la sede è a San Marino

Con queste escamotage un’azienda immobiliare non ha pagato un milione di euro. Attiva in diverse province e a Ferrara: tra il 2022 e il 2024 i clienti erano 35.

Il personale della Finanza all’opera per scoprire gli evasori che con vari stratagemmi riescono ad eludere i controlli del fisco allo scopo di non pagare le tasse foto repertorio

Il personale della Finanza all’opera per scoprire gli evasori che con vari stratagemmi riescono ad eludere i controlli del fisco allo scopo di non pagare le tasse foto repertorio

Per evitare di pagare un milione di euro di tasse, fatturazione e incasso dei ricavi, tra il 2022 e il 2024, erano "accentrati" nella sede di San Marino; mentre la finanza ha scoperto che la vera centrale operativa della società, specializzata nelle aste immobiliari, era a Conegliano di Treviso. Per questi motivi, il rappresentante legale della società è stato denunciato per omessa dichiarazione. L’azienda ha operato anche nelle province di Padova, Belluno, Verona e Bologna. A Ferrara la società ha lavorato con 35 clienti che le avevano chiesto di cercare specifiche tipologie di appartamenti messi all’asta. Una volta trovati, il compito dell’azienda era quello di aiutare il futuro proprietario ad acquistare la casa. Per due anni tutto è filato liscio, finché la Finanza di Treviso ha scoperto che, per non pagare le tasse, veniva fatturato tutto a San Marino. In realtà dipendenti e proprietà dell’azienda immobiliare, erano tutti italiani e operativi nella sede di Conegliano. Le indagini dei finanzieri di Treviso sono durate mesi. Poi la Procura di Treviso ha autorizzato una perquisizione della sede operativa della società, a Conegliano, durante la quale è stata acquisita documentazione contabile ed extracontabile giudicata dalla Gdf “estremamente utile alle indagini”. In particolare, si è accertato che le società sammarinese, dal 2022 al 2024, ha svolto la propria attività principale (ricerca immobili all’asta, aggiornamento del portale web e delle pagine di siti specializzati, servizio di primo contatto con il cliente, incontro con agente di zona, sottoscrizione del mandato e servizio post vendita) con dipendenti e collaboratori che lavoravano in varie città del nord Italia. Le sole funzioni di fatturazione e incasso dei ricavi erano invece “accentrate” dalla sammarinese, che si faceva pagare dai clienti su un suo conto corrente detenuto in una banca del Titano. In base all’esito delle indagini, il rappresentante legale della società è stato denunciato per omessa dichiarazione ed è stata anche avviata una verifica sull’azienda sammarinese che ha consentito di quantificare un volume d’affari generato in Italia di circa sei milioni di euro. Durante l’indagine, informa ancora la Gdf, è stata ricostruita l’attività sviluppata in Italia, giungendo a "contestare l’esistenza di una ‘stabile organizzazione occulta’ – praticamente una sede secondaria – della società e, conseguentemente, a constatare un’evasione fiscale pari a un milione e 149.994 euro".