
Lavorare insieme tra le mura di quel ristorante era da tempo diventato motivo di litigi e tensioni. Fino all’altra sera,...
Lavorare insieme tra le mura di quel ristorante era da tempo diventato motivo di litigi e tensioni. Fino all’altra sera, quando l’ultima discussione è sfociata nella violenza, con tanto di minacce in punta di coltello. È stato necessario l’intervento dei carabinieri per riportare la calma in un’abitazione del Comacchiese dove era scoppiata un’accesa lite in famiglia. Il tutto, come accennato, per ragioni legate al lavoro nell’attività che marito, moglie e due figli gestivano insieme sulla costa.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, i figli e la moglie contestavano al padre e marito – un 71enne del luogo – modi bruschi e atteggiamenti inopportuni nel rapportarsi con loro nella gestione del locale. Lunedì sera, la loro pazienza ha raggiunto il limite. I tre, stanchi di sopportare, avrebbero dunque deciso di chiudere il ristorante, presentandosi a casa e comunicando le ragioni di quel gesto. Spiegazioni che però, a quanto pare, non sono state accolte dal 71enne nel migliore dei modi. Ne è nato un battibecco ben presto precipitato. Al culmine della discussione, l’uomo avrebbe impugnato un grosso coltello con il quale ha minacciato pesantemente i familiari. Nella concitazione è nata una zuffa, nella quale i figli hanno riportato lievi contusioni (non provocate dalla lama utilizzata poco prima dal padre).
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, contattati da uno dei figli. Al loro arrivo i militari hanno ristabilito la calma e hanno sequestrato il coltello. Ora procedono d’ufficio per il reato di minaccia aggravata, mentre per le lesioni si attende una eventuale querela dei figli rimasti feriti. Denuncia che, al momento, non sarebbe ancora arrivata.
f. m.