
Insegnanti, allievi e famiglie si ritrovano con Al Kalima. Durante la cerimonia recite, doni e attestati. Marito e moglie, i fondatori: "Volevamo salvaguardare una cultura, abbiamo attivato nuove classi".
"Al Kalima? Parola, in arabo vuol dire la parola". Arianna Salmi, ha un lungo vestito verde, i ricami dorati. E’ di Ferrara. Tanti anni fa ha incontrato Noureddine Haddouch, partito dal Marocco, da una vita in città, direttore dell’Hotel Orologio. Due culture mano nella mano. Insieme hanno deciso – era il 2021, ottobre – di aprire un ponte tra mondi. "Ci siamo uniti, un gruppo di genitori e abbiamo dato vita ad Al Kalima, una scuola, una comunità. Obiettivo promuovere la conoscenza della lingua e della cultura araba".
Tre le parole che hanno guidato il loro cammino – dialogo, rispetto, apertura – cammino che ieri è arrivato al giro di boa. Una festa, quella per la chiusura dell’anno scolastico. Nella sede, in via Mura di Porta Po, recite, esibizioni di studenti, la consegna degli attestati di partecipazione e merito. Nelle sedie i genitori, volti e storie, arcobaleno di culture. E’ Chiara Scaramagli, assessore alla pubblica istruzione del Comune – con lei la funzionaria Laura Lepore – a salutare le famiglie. "Quello che state facendo è degno di encomio, avete veramente creato un ponte tra culture, mondi che qui si ritrovano. Con l’importante obiettivo di costruire percorsi d’integrazione, di comunità".
Una strada che porta frutti. Arianna Salmi, presidente dell’associazione Al Kalima, riceve le famiglie, fa accomodare in sala quelli che alla fine sono diventati amici. "Nel corso dell’anno scolastico appena trascorso – spiega – l’associazione non solo ha mantenuto stabile il numero di bambini iscritti, ma ha registrato un crescente interesse da parte degli adulti. Per rispondere a questa domanda abbiamo attivato nuove classi dedicate, per un totale di 22 studenti adulti. Crediamo che questo sia un segnale importante che conferma il desiderio di apprendere l’arabo anche da parte di chi, per motivi personali o professionali, vuole avvicinarsi a questa lingua e cultura".
Prende la parola il marito, Noureddine Haddouch saluta, stringe le mani. "Ringrazio tutti – sottolinea – i genitori, i volontari. E’ stato un anno impegnativo, ora festeggiamo insieme. Ci meritiamo questo momento". Gli insegnanti sono un po’ emozionati, sono lì spinti dalla passione, volontari di cultura. "Mi piace insegnare, ai bambini, agli adulti. Il sapere è fondamentale", dice Rania Saleh, libanese, anche lei da tanti anni a Ferrara.
Nel corridoio c’è Gianluca Festa, uno studente dalla facoltà di economia e management. "Sono qui grazie ad un tirocinio che è stato attivato attraverso un accordo tra la scuola Al Kalima e il mio ateneo. Svolgo per lo più pratiche amministrative", racconta, soddisfatto dell’esperienza. Alcuni ragazzi che fanno il tirocinio si dedicano anche all’insegnamento. Una rete educativa, è quella creata da Al Kalima. Che collabora con le università di Ferrara, Bologna, Ca’ Foscari di Venezia e Ciels di Bologna e Padova.
Domenica 25 maggio, una festa, un anno di crescita, un ponte che unisce un po’ di più. I pilastri l’impegno di docenti, volontari, famiglie e studenti. Recite, canti, rappresentazioni ispirate alla cultura araba. Protagoniste anche le classi degli adulti. Non si finisce mai di imparare. "Benvenuti alla scuola Al Kalima", si legge alla lavagna.