Scuola e tamponi, genitori furiosi: "Sia gratis anche per i più piccoli"

Il ginepraio di disposizioni sul pagamento dei test disorienta le famiglie degli alunni in quarantena: "Perché in farmacia mi hanno fatto pagare?". L’Asl chiarisce: "Niente costi solo per medie e superiori"

Migration

FERRARA

Tampone gratuito o a pagamento? È questa la domanda che si stanno ponendo migliaia di famiglie alle prese con la fine della quarantena dei propri figli. Il rientro in classe, dopo i casi di positività, è una vera e propria odissea. O forse no. Forse, il vero problema è la comunicazione. E, in tal senso, anche la celerità con cui cambiano le disposizioni. Stare al passo con le decisioni prese da Roma non è semplice; se a ciò si aggiunge che il regolamento per il ritorno sui banchi può anche variare da regione a regione, il gioco è fatto. Complicato, se non impossibile, per una famiglia raccapezzarsi tra consigli, norme e disposizioni sul tema. E così monta la protesta.

Ad alzare la voce sono diverse mamme che denunciano come il famigerato tampone di fine quarantena per i loro figli sia a pagamento (e non gratuito, come invece dovrebbe essere). "Sono andata in farmacia – asserisce un genitore – è ho pagato il test 15 euro". Come mai? Come detto, alla base di una situazione a dir poco caotica c’è un problema di comunicazione. Ma andiamo per gradi. La prima domanda cui è necessario rispondere è "quando?". Serve capire, insomma, quando è necessario effettuare l’agognato tampone liberatorio. A far luce è direttamente l’Asl di Ferrara, con una nota inviata giusto lunedì scorso all’Ufficio scolastico provinciale. Per la scuola d’infanzia il test va effettuato al decimo giorno dal contatto con un positivo, come anche per la primaria nel caso i contagiati in classe siano due o più bambini: nel caso di un solo positivo, invece, la soglia scende a cinque giorni e, comunque, non va sospesa l’attività in presenza. Più complessa la questione per le scuole medie e superiori. Con un solo contagiato serve auto sorveglianza e Ffp2 per 10 giorni (e tampone solo se compaiono sintomi), mentre con due casi i non vaccinati (o quelli vaccinatiguariti da più di 120 giorni) devono effettuare il tampone al decimo giorno. Con tre o più casi, infine, i non vaccinati hanno obbligo di 10 giorni di quarantena con tampone finale, mentre per i vaccinatiguariti da più di 120 giorni il limite scende a cinque giorni. Tutti sono comunque liberi, anche senza tampone, dopo 14 giorni di quarantena. Il nodo è, però, il costo.

Anche qui serve chiarezza. A oggi, il tampone di fine quarantena è gratuito in farmacia per i ragazzi delle scuole di secondo grado: non serve attendere alcuna comunicazione dall’Ausl, ma è necessario che a prescrivere tale test sia il medico di famiglia o il pediatra. Rimane, invece, a pagamento per i bambini più piccoli (nido, materna ed elementari). Ma, proprio martedì, la Regione ha chiesto alla struttura commissariale che il tampone diventi gratuito anche per loro: una proposta che è ancora in attesa di risposta. "Auspico – commenta Elisa Mantovanini, avvocato – che la struttura commissariale opti per la gratuità dei test antigenici rapidi presso le farmacie anche per gli studenti delle scuole primarie, non ravvisandosi legittime ragioni di discriminazione per dette fasce di età". Nella confusione generale, la Regione sta tentando di fare chiarezza. In ballo c’è, infatti, un aspetto fondamentale della crescita dei ragazzi: l’istruzione.

re. fe.