Scuola settembre Ferrara, a ogni studente 1,97 metri quadrati

Dalle circolari dell’Ufficio Scolastico emergono le condizioni per riprendere le lezioni: "Serviranno nuovi locali e più insegnanti"

Il ‘distanziamento’ sarà una delle prime materie del nuovo anno scolastico

Il ‘distanziamento’ sarà una delle prime materie del nuovo anno scolastico

Ferrara, 9 luglio 2020 - Liberare le aule da arredi e strutture (armadi, scaffali, pedane delle cattedre), misurarne l’ampiezza al millimetro, per collocare i banchi in base a una configurazione ‘statica’, che offra a ogni studente una superficie utile di 1,97 metri quadrati. Prima che al latino o alla filosofia, per la riapertura delle scuole, a settembre, sarà decisiva la... geometria. Nell’ultima nota che il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano Versari ha indirizzato agli organi periferici dell’istruzione, alla Regione, ai presidenti di Provincia e alle amministrazioni locali, sono contenute molte delle disposizioni che – in teoria – regoleranno l’ingresso in aula degli studenti, a partire dal prossimo 14 settembre.

Una circolare (la ottava, disponibile come le altre online sul sito del Provveditorato regionale) su cui è iniziato, anche a Ferrara, il confronto: "Due giorni fa ho avuto una riunione con tutti i presidi in videoconferenza – spiega Giovanni Desco, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale –: i punti focali sono la necessità di reperire qualche spazio in più e un organico potenziato. Quest’ultimo compito spetta a me, il primo aspetto invece riguarderà i Comuni".

Presto per indicare il fabbisogno in modo puntuale: "I dirigenti hanno ricevuto la nota con i parametri a fine giugno, e stanno facendo verifiche e calcoli. Questa rilevazione sarà completata quanto prima, e a quel punto sottoporremo il quadro alla Provincia, per gli istituti superiori, e ai Comuni per le scuole dell’obbligo". Nella circolare di Versari, si fa eiferimento a un ‘algoritmo’ (messo a punto dal Politecnico di Milano), che agevolerà le varie scuole nel calcolo esatto degli spazi: "Prudenzialmente si potrebbe considerare necessaria una superficie lorda a studente variabile da 1,8 metri quadrati a 2,1 metri quadrati".

Ma ogni scuola, e in ogni scuola ciascuna classe, farà ovviamente storia a sé. L’insegnante, poi, dovrà essere ad almeno 2 metri di distanza dal banco più vicino. Tutto questo, senza ancora considerare alcuni aspetti non irrilevanti nella gestione delle scuole: la situazione delle palestre (con i problemi connessi di sanificazione costante) e anche situazioni spicciole come gli intervalli – con la calca degli studenti a caccia della merenda – o le dotazioni igieniche e l’utilizzo dei bagni.

"L’emergenza Covid ha messo in luce quanto è complesso il sistema scuola – riprende Desco –; molte scelte, date le note di accompagnamento generale, spetteranno comunque alle singole autonomie". In pratica saranno i presidi, metro e calcolatrice alla mano, a stabilire quanti studenti potranno essere contemporaneamente in aula, a individuare spazi alternativi o chiederne di supplementari.

Un esempio? Al Roiti, dove gli iscritti sono oggi circa 1.600, la presenza contemporanea in aula potrebbe essere garantita, oggi, per due terzi degli studenti (meno di 1100); per gli altri dovranno essere studiati escamotage fisici e tecnologici. Un’altra cosa che dalla nota di Versari non emerge, ma che pare assodata, è che come sui treni e sugli autobus, anche la presenza sui banchi dovrà prevedere – salvo modifiche legate all’andamento epidemiologico – l’utilizzo costante e obbligatorio della mascherina.