Scuole, municipi, edifici pubblici Il riscaldamento dal 3 novembre

La decisione dopo una serie d’incontri in Provincia, stilato un vademecum

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E’ il capitolo di spesa che più ha concorso a togliere il sonno ai sindaci, stiamo parlando del riscaldamento. Il contatore del gas, quando si accendono le caldaie, gira vorticoso in primo luogo proprio nel municipio, poi in tutte le strutture pubbliche. Tra queste una bella quota è rappresentata dalle scuole. Qualche grado in meno magari va anche bene ma i bambini non possono certo stare in classe con le coperte e i berretti di lana in testa. I tempi richiedono sacrifici, almeno un po. Così i primi cittadini dopo una serie di incontri hanno deciso di posticipare le lancette del riscaldamento negli spazi pubblici, quelli che finiscono nella bolletta del gas del Comune. Artefice dei summit che si sono svolti in più giorni nell’arco delle ultime settimane – l’ultimo mercoledì – Gianni Michele Padovani, sindaco di Mesola e presidente della Provincia. Morale, le caldaie cominceranno a funzionare il 3 novembre. Un bel po’ più avanti rispetto alla data canonica che – prima di questa crisi che si dipana a colpi di rincari – cadeva intorno a questi giorni, in genere il 24 ottobre. "Ci siamo trovati in Provincia – racconta il percorso che ha portato ad una scelta condivisa – e ci siamo uniformati su questo aspetto molto delicato". In gioco ci sono migliaia di euro ’bruciati’ dalla fiammella delle caldaie. Non si sono visti per scegliere solo una data ma anche per stilare un vademecum di consigli utili, utili alle casse che si assottigliano ogni giorno che passa nelle quotazioni ballerine del gas. "Ci siamo dati una serie di istruzioni per l’uso – riprende – di consigli utili per risparmiare". Tra questi, evitare magari stufette che consumano un occhio della testa. Filo conduttore il buon senso, quelle pratiche che ricordano un po’ un’Italia del dopoguerra.

La storia, disse qualcuno, ritorna. Non solo nelle vesti della farsa. Ma del dramma, con i rincari. "Dobbiamo seguire buone norme – riprende il presidente della Provincia –, il buon senso deve fare da denominatore comune". Nei prossimi giorni sono in programma altri incontri. Attorno al tavolo si troveranno Hera, associazioni dei consumatori, sindacati. Si parlerà dei bonus energia per le aziende ed i cittadini. "Il dramma – conclude Padovani – è quello di riuscire ad arrivare a quei cittadini che hanno sempre condotto una vita signitosa e che ora non riescono a far fronte ai rincari, ad andare avanti. Magari per vergogna non si presentano agli uffici, non chiedono aiuto. A queste fasce della popolazione dobbiamo riuscire ad arrivare".

m. b.