Secca del Po, si evitino le speculazioni

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Marcella

Zappaterra*

Ogni volta di fronte a un problema nuovo salta fuori qualcuno a sostenere che avrebbe dovuto essere risolto con i fondi dell’idrovia. Passi che lo dica un cittadino che non è tenuto ad avere competenza tra finanziamenti e vincoli di destinazione, meno che lo dica un consigliere regionale riferendosi ai "progetti faraonici". Ho spiegato ormai allo sfinimento che le risorse per l’idrovia erano vincolate alla realizzazione della stessa e non disponibili per altri progetti. Senza quelli non faremmo molti interventi utili (risanamento del Boicelli, sistemazione conche di navigazione esistenti o rivestimenti e dragaggio del Volano). Approfitto però per una riflessione sull’emergenza siccità magari un po’ meno romantica della sua. Siamo in crisi irrigua dal fiume Po e non lo rimpingua certo la Regione ma i laghi di monte che non sono, purtroppo, nella nostra regione, mentre è un dato di fatto che gli investimenti fatti dall’Emilia-Romagna sugli invasi sono quelli che ci stanno salvando dall’emergenza idropotabile. I nostri invasi sono pieni e l’acqua ai cittadini non manca. Ha ragione Bergamini a dire che dobbiamo trattenere l’acqua: peccato che se tutti facessero bacini per trattenerla a Ferrara non ne arriverebbe più e sarebbe la morte del territorio. Serve meno speculazione politica. L’emergenza è grave soprattutto per le imprese agricole e servono scelte condivise nell’interesse di tutti i territori. Da noi arriveranno 90 milioni di euro, 61 per i consorzi e il resto per la riduzione perdite dalle reti idriche, ma la vera sfida sarà modernizzare la nostra rete di canali che si deve riempire e svuotare più rapidamente perché il clima ormai lo impone * consigliera regionale Pd