"Serve il Comitato di liberazione di Piazza Ariostea"

Caro Carlino,

cambiando i tempi, ma le cattive abitudini e la maleducazione restano. Da molto tempo ormai la città è in balia a bande di soliti noti, accresciute da “nuovi giovani” dediti ad obbligo scolastico in Dad, che imbrattano muri, palazzi, giardini, edifici e monumenti trasformando e deturpando la città. Per brevità richiamo solo l’esempio di piazza Ariostea, adibita da tempo a discarica a cielo aperto -da stanziali e non- trasformata in stallalatrina, non più agibile se non tramite radicale pulizia di 2 o 3 ore al giorno da parte di operatori, con evidente sistematico sfregio del “bene culturale” e costi aggiuntivi a carico della collettività. A tanto si aggiunge il danno – inammissibile - al “bene culturale emblema della città”, ridotto a campo incontrollato e inagibile di raccolta e discarica di periferia, per lo svolgimento di manifestazioni ed eventi. E tanto non senza evidenziare il sistematico inquinamento acustico che rompe i timpani e i cabasisi ai residenti in zona circostante, estesa e fino al castello. Alla luce di ciò, mi permetto lanciare un appello, tramite il suo giornale – visto che la locale pubblica amministrazione (precedente e attuale) è sorda a tali evidenti costrizioni a danno dei cittadini, per la costituzione di “associazione di volontari per la liberazione dei beni culturaliluoghi simbolo della città” e quindi anche di Piazza Ariostea, da tale indecorosa e insopportabile nefandezza.

Lettera firmata