"Sfalcio dell’erba, via Colombarola in condizioni disastrose"

Caro Carlino,

in questo tempo di gravi problemi che ci affliggono, esistono pure problemi di tutti i giorni che come cittadini, intendo ‘cittadini’ come destinatari dell’attività del Comune e dei suoi associati, dobbiamo sopportare, magari problemi che possono apparire poco importanti rispetto a quelle gravi, ma ci sono e ci pesano. In via Colombarola c’è il fosso e c’è il fosso tombato, l’erba cresce ovunque. Alcune mattine fa ho sentito un rumore conosciuto, sono andata in giardino a vedere, tagliavano solo sul bordo del fosso. Ho chiesto perché non tutto, risposta: "Sono gli ordini". Poi ho acceso la Tv, quindi non sentivo il rumore anche perché la cucina è nel retro della casa, e quando dopo del tempo sono uscita ho visto che avevano tagliato tutto per bene in tutta la via, anche attorno ai bidoni del pattume, ma non davanti alla mia casa. Chissa perché? Ho scritto della cosa al presidente Cimarelli. Preciso che ho dovuto combattere una ‘battaglia’ con in nuovo presidente di Ferrara Tua per ottenere il taglio completo dell’erba, all’inizio si limitavano al bordo perche il fosso è proprietà privata spiegava Ferrara Tua, mentre sullo spazio del fosso tombato l’erba la tagliavano tutta. Anche quello spazio è proprietà privata. Con la vecchia amministrazione (mi ero rivolta all’assessore) pure dopo una incomprensione avevo ottenuto il taglio completo. Preciso che via Colombarola fa schifo, è in una situazione indecorosa, mentre il Comune si vanta sempre della sua opera per il decoro della città.

Pasquina Ferrari

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Caro Carlino,

non sono un giurista e non mi permetto di discutere le accuse della procura nei confronti di Nicola Lodi sul campo nomadi. Da cittadino, però, credo che l’aver trasferito in abitazioni dignitose gli occupanti di roulotte o baracche sia stato un atto di grande umanità. Non oso inoltre pensare cosa sarebbe potuto succedere, considerata la promiscuità e le scarse condizioni igieniche esistenti nel campo, a seguito dell’imperante pandemia da Covid. Spero inoltre che gli ex nomadi, avendo trovato decorose sistemazioni, non abbiano nulla da rimpiangere.

Elio Cataldo