L’ennesimo caos coniugale sfociato in una drammatica aggressione alle moglie è valsa l’arresto a un uomo residente a Mezzogoro. La lite è datata giovedì 1° agosto, ma solo poche ore fa è sfociata nell’arresto del responsabile. I carabinieri erano intervenuti la scorsa settimana dopo che l’uomo si era introdotto nella casa dove è residente la moglie. Per farlo si era fiondato contro la porta dell’abitazione, riuscendo a sfondare la parte a vetri e a penetrare così nello stabile. La donna, spaventata dalla furia del marito, aveva cercato riparo in casa chiudendosi la porta alle spalle: nulla era però riuscito a fermare la fuoria dell’aggressore. Stando a quanto riferito, la gelosia sarebbe stata all’origine della lite.
Penetrato all’interno dell’abitazione il 31enne, di origine slava ma residente da anni in Italia, aveva poi aggredito la vittima. La donna ha avuto bisogno dell’intervento dei sanitari per curare le lievi ferite causate dalle percosse. La 39enne, inoltre, è stata medicata sul posto da personale del 118, mentre il marito è stato allontanato e denunciato in stato di libertà alla Procura.
L’uomo, ben noto alle forze dell’ordine, è tuttavia rimasto a piede libero ma non per molto. Il trentunenne non era infatti nuovo alla giustizia italiana: risultava titolare di diverse precedenti condanne, relativi a reati di vario tipo.
Paradossalmente l’uomo figurava tuttora sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali, scelti come misura alternativa alla detenzione. A quel punto è partita la segnalazione al magistrato di sorveglianza.
Martedì per l’uomo somo scattate le manette: il pregiudicato è stato arrestato dai militari della stazione di Codigoro, competente territorialmente, e tradotto in carcere su provvedimento dell’Ufficio di sorveglianza di Bologna. Il quale, alla luce della denuncia per maltrattamenti ai danni della compagna, ha deciso di sospendere immediatamente la misura alternativa alla quale era sottoposto da alcuni mesi, e di fargli scontare la condanna in regime detentivo. Per il 31enne di origine slava si sono dunque inevitabilmente spalancate le porte del carcere dell’Arginone.
red.cro.