"Sforato il tetto di due euro al litro Ormai la benzina vale più dell’oro"

Pieno amaro, cresce la rabbia degli automobilisti davanti ai prezzi stellari dei distributori "Le promesse del governo ormai suonano come una presa in giro, sono chiusi nel loro palazzo"

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di Matteo Langone

"Fosse almeno champagne". E, invece, è semplicemente benzina, che in questi giorni è tornata nuovamente oltre i due euro al litro. E mentre gli automobilisti protestano, i gestori dei distributori alzano le mani. Le battute, come quella di una signora che inserisce nell’apparecchio appena dieci euro sperando ne escano magari bollicine pregiate, servono per sdrammatizzare la situazione, ma l’umore è nero. "Non ci stiamo più dentro – sentenzia Paolo Pauri – e quando sento il governo parlare di un abbassamento del costo penso sempre ad una presa in giro. Ma d’altronde, alla fine, noi italiani siamo fatti così: all’inizio ci lamentiamo, poi però ci adeguiamo". E in effetti la storia racconta proprio questo. Un primo rincaro ci fu già all’inizio del conflitto in Ucraina, poi da Roma si cercò di ‘calmare’ l’aumento, rimanendo su cifre decisamente alte. La protesta si quietò, salvo tornare negli ultimi giorni. Ieri, per esempio, la benzina in molti distributori della città viaggiava intorno a quota 2,04 euro al litro. E questo per quanto riguarda il self-service: perché l’aiuto dell’esperto fa schizzare il tutto ad oltre 2,20 euro. E allora ci si arrangia come si può: "Io cerco il benzinaio più economico – incalza Eros Marinelli – e, visto che la mia macchina lo consente, faccio gpl". Altri grandi stratagemmi non ne esistono, se non sfruttare la bicicletta o i mezzi pubblici. Ma per chi è costretto a salire in macchina per recarsi al lavoro, l’alternativa è solamente quella di scovare l’area di rifornimento maggiormente a buon mercato. Anche, va detto, a costo di viaggiare qualche chilometro in più per raggiungerla. Se chi guida non è contento, dall’altra parte non sorride nemmeno la categoria di chi eroga tale servizio. Già, perché la signora che, dato il prezzo, si auspicava potesse uscire dalla pompa un liquido buono da riempire flute ad una serata di gala, non è altro che l’esatta fotografia del ferrarese medio. C’è il caro benzina? E io punto a rifornirmi il meno possibile. "Ultimamente c’è meno movimento in giro – ammette Rahmat Lali del distributore ‘Eni Selfy’ di via Bologna – e, di conseguenza, per noi c’è meno guadagno. Gli automobilisti, inoltre, tendono a spendere il minimo possibile. Il famoso ‘pieno’ ormai è raro vederlo". Dello stesso avviso è il collega Domenico Modugno (stazione di servizio Ip vicino dall’ingrosso Metro) che ravvisa come "la gente guarda molto attentamente la colonnina dei prezzi". "Si lamentano un po’ tutti – prosegue – sia con noi, sia con il governo. Ma questo aspetto, ovvero quello di accusare la categoria di gonfiare il costo del carburante, esiste ormai da decenni". L’orizzonte, tra l’altro, non regala nemmeno un panorama così sereno. Con il conflitto in corso e la scadenza del taglio delle accise fissata per il prossimo 8 luglio, ci aspetta un’estate decisamente rovente.