Nomadi Ferrara, la rabbia di Monestirolo contro la giunta

Assemblea con i residenti: "Vi abbiamo votati e ora ci imponete i sinti"

Una cittadina discute con gli assessori

Una cittadina discute con gli assessori

Ferrara, 4 agosto 2019 - «L'applicazione dell’ordinanza non è in discussione. Come voi anch’io sono preoccupatissimo. Ma abbiamo i mezzi per intervenire immediatamente. Se uno di loro non rispetta le regole, chiamatemi a qualsiasi ora e arriverò. Stiamo dando alle famiglie sinti un’opportunità. Se non la rispettano, con noi hanno chiuso per sempre». Tuona il vicesindaco Nicola Lodi nel pieno di un’assemblea infuocata. Monestirolo è in subbuglio. L’appuntamento era per mezzogiorno al circolo Acli.

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«Ci avete imposto questa gente senza neppure dircelo – incalzano dal pubblico –. Ce ne siamo accorti quando li abbiamo visti arrivare». Lodi diffonde il proprio numero di telefono. Chiede la collaborazione tutti. Spiega e promette. Ma la gente è arrabbiata. Il vicesindaco mantiene la calma e non si scompone. «Mi fa pena il voto che vi ho dato – dice un signore dal pubblico – lei è vicesindaco per le battaglie che ha fatto anche qui e noi con lei».

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«Un anno fa non ero amministratore – ha ribattutto il vicesindaco – oggi lo sono e ho dato prova di mantenere la parola. Al ben che minimo problema sarò io stesso ad allontanarli». Lo attacca anche il fratello, Simone Lodi: «Perché non li hai portati a San Bartolomeo dove fanno le barricate? Non sei stato coerente».

Lodi sfodera gli atti e la pacatezza: «Ci troviamo di fronte a una situazione diametralmente opposta da quella dei richiedenti asilo – ha spiegato rispondendo a quello che era un quesito unanime – queste persone sono nate e residenti a Ferrara e sono cittadini italiani. C’è un’ordinanza urgente del sindaco che applichiamo nel rispetto dell’inclusione, dell’ordine pubblico e della sicurezza». Dall’assemblea una domanda: Ma perché li avete portati proprio qui?.

«Perché qui ci sono quattro appartamenti vuoti in convenzione con Asp – ha risposto il vicesindaco – dei quali il Comune poteva avere la disponibilità immediata. Non vi abbiamo avvertito prima semplicemente perché non avevamo ancora i verbali».

«Ci avete spiegato che date ai sinti solo la casa e che per fare la spesa si devono arrangiare – ha fatto notare Samanta Pasquali – ma se dal 1989 hanno vissuto nel campo nomadi in quelle condizioni chi può darci la certezza che qui si comporteranno bene?».

«Vi riterremo responsabili di tutto quello che potrà avvenire da questo momento in avanti» ha aggiunto Bruno Terminali. «È una situazione solo momentanea e in continua evoluzione – ha assicurato l’assessore ai servizi sociali Cristina Coletti –. Non rimarranno qua. Non abbiamo dato soldi ma servizi, costruendo su di loro e sui bambini, alcuni con disabilità, un progetto di inclusione. Non sono obbligati a restare. Possono andarsene quando vogliono».