"Si torna in aula ancora a distanza La sicurezza non ci costa nulla"

La scelta di Giovannetti, preside del liceo ‘Roiti’: "Avanti con le stesse disposizioni dei banchi". La decisione approvata dal collegio verrà illustrata a prof e genitori. "Il Covid non è ancora finito"

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di Mario Bovenzi

Guarda con un pizzico d’orgoglio il tabellone elettronico con le classi, le materie e gli insegnanti. Le cattedre vuote, segnate con un bel colore giallo, sono meno delle dita di una mano. "Qui vengono studenti molto motivati, così come molto motivati sono gli insegnanti. E’ chiaro che puntiamo a coprire tutti gli spazi rimasti ancora vacanti", dice Roberto Giovannetti, preside del liceo scientifico ‘Roiti’ da tre anni, per dieci dirigente scolastico del Copernico. Quest’anno la scuola, così almeno hanno stabilito il ministero della Pubblica Istruzione e quello della Sanità, esce dal tunnel del Covid. Ma al Roiti – oltre 1500 studenti, più di 60 classi divise tra la sede e la succursale – preferiscono tenere ancora la guardia alta. Qui rimarranno le distanze tra i banchi. "Ho preferito – riprende il dirigente – non modificare questa regola, decisione che il collegio ha promosso con grande favore e che verrà spiegata a studenti e famiglie. Non ci costa nulla e così riusciamo a salvaguardare la salute di ragazzi e docenti". Il preside ha giocato d’anticipo. Il ministero della Salute ha infatti stilato due percorsi. In base al primo, quello che verrà applicato al suono della campanella, si entra in classe senza più distanze. Il piano ’b’ è stato predisposto in caso si verifichi un aumento dei contagi e prevede ancora spazi consistenti tra banco e banco. "Noi così siamo già pronti", sottolinea Giovannetti con spirito assai pragmatico. Del resto, anche se tutti stanno incrociando le dita, il Covid non è certo scomparso e nei mesi invernali potrebbe – come del resto è successo in passato – alzare la testa. Non è l’unica disposizione che in un certo senso riconosce il valore dell’autonomia dell’istituto. La scuola non ha comprato i sanificatori perché sta procedendo lungo un’altra strada. "Ho già fatto la richiesta all’Arpa – annuncia –, saranno loro a verificare la qualità dell’aria all’interno della struttura". Non ha perso tempo il preside e l’iter è già passato dal consiglio d’istituto. Altro capitolo cruciale affrontato dalla scuola, che rischia di fare da battistrada per gli altri istituti, è quello che riguarda la didattica a distanza. Anche qui il ministero l’ha cancellata. Al Roiti invece hanno deciso di non buttare via quello che comunque è stato un arricchimento. "La dad è un patrimonio didattico e tecnologico – la convinzione del preside del ‘Roiti’ –, è sbagliato buttare a mare questa esperienza. Il collegio ha deciso che nelle situazioni di assenza da scuola per comprovati motivi di salute, ovvero con il certificato del medico, il ragazzo possa seguire anche da casa. Crediamo sia una disposizione dettata dal buon senso". Suonerà due volte la campanella al Roiti, il 9 settembre per la classe del quadriennale. Il 15 per le altre 63 classi. Un inizio per la ’casa madre’ che si può definire in cantiere. Proseguiranno infatti i lavori che faranno diventare la struttura a prova di terremoto. Ruspe, operai e impalcature, il suono della sicurezza.