FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

"Siamo gente tosta, dalle macerie ci rialziamo sempre"

Alan Fabbri all’epoca era primo cittadino di Bondeno

Alan Fabbri era primo cittadino di Bondeno «Notte che non dimenticherò mai, mi sono alzato di soprassalto pensando fosse caduto un aereo»

Alan Fabbri era primo cittadino di Bondeno «Notte che non dimenticherò mai, mi sono alzato di soprassalto pensando fosse caduto un aereo»

Tredici anni, come allora. Quella notte maledetta, quando tutto tremò e nulla fu come prima. Alan Fabbri all’epoca era primo cittadino di Bondeno. "Una notte che non dimenticherò mai, mi sono alzato di soprassalto pensando fosse caduto un aereo. Ero spaesato, ma dopo poco capii cos’era successo e che la mia vita, così come quella della comunità che amministravo, stava cambiando per sempre". Quello che affida alle colonne del Carlino, l’attuale sindaco di Ferrara, è un ricordo a metà fra il commosso e l’orgoglioso perché "nonostante le difficoltà, anche burocratiche che abbiamo dovuto affrontare, a Bondeno abbiamo ricostruito quasi tutto".

Sindaco Fabbri, attualmente delegato Anci per la Protezione civile, oltre a rappresentare la sua comunità fu nominato vicecommissario alla ricostruzione. Che esperienza fu?

"Un’esperienza significativa che mi ha insegnato tanto sul piano politico e soprattutto sul piano umano. Ho imparato ancora di più a parlare con umiltà alle persone, ad ascoltare i loro problemi. E in quel caso c’erano intere famiglie che non avevano più la casa. Era crollato tutto. Politicamente, mi ha aiutato molto a prendere ulteriore dimestichezza con la complessità dei problemi".

La sua comunità come reagì?

"Per rispondere faccio un salto in avanti. Quando scoppiò la pandemia – un altro evento drammatico, che ho gestito da sindaco ma questa volta della città capoluogo – confesso che fui meno preoccupato rispetto a quella notte di tredici anni fa. Perché avevo capito, durante i giorni drammatici del terremoto, che gli emiliani sono gente tosta che dalle macerie si rialza sempre. Con il terremoto così come con il Covid-19 non ci siamo mai fermati".

Quale fu il suo approccio, quella notte e nei giorni che seguirono?

"Sentii un boato infernale, l’epicentro era a soli tre chilometri da me. Quattro minuti dopo le 4 del mattino saltai fuori dal letto. Ci misi poco a capire, dopo lo spaesamento iniziale. A quel punto iniziò il calvario di quei giorni in cui decisi di stare in mezzo alla mia gente, alla mia comunità. Alle volte, al di là degli aspetti più tecnicamente legati alla ricostruzione, mi sono reso conto era più importante una parola di conforto piuttosto che un atto amministrativo".

A che cosa le è ‘servita’ quell’esperienza?

"A tantissime cose a partire dalla gestione delle emergenze in senso più ampio. A non perdere la calma, a essere il più pragmatico possibile nell’individuare le soluzioni ai problemi. Durante il Covid Ferrara si è distinta per aver creato il primo protocollo in grado di consentire eventi di piazza durante il periodo di restrizioni. Nel 2023 abbiamo realizzato l’importante traguardo di portare Bruce Springsteen per la prima volta a Ferrara in concerto evento più grande e significativo mai avvenuto nella città estense. La manifestazione è stata gestita con l’istituzione di una task force messa in campo per il coordinamento, la gestione e la sicurezza dell’evento. È tutto figlio di quell’esperienza del 2012".