
Dai tanti precari alle pedine che ancora mancano in alcuni ruoli chiave degli istituti. Con il pensiero anche all’aumentare dell’incidenza dei contagi da Covid, gel per disinfettare le mani ancora nei corridoi. Nei magazzini mascherine e barriere di plastica pronte ad essere utilizzare ancora. Insieme ai ragazzi sono tornati a scuola anche docenti, personale Ata e presidi. È un anno speciale per Violetta Colombari, collaboratrice scolastica della sede di via Azzo Novello del Bachelet, perché è l’ultimo prima della pensione, e che la preside definisce come "una colonna portante" della scuola. "Voglio assaporare giorno per giorno – racconta –, è l’anno in cui sono stata più ansiosa di incontrare di nuovo tutti, i colleghi, i docenti, gli studenti. Sono qui da 37 anni, prima al ‘Monti’ poi al ‘Bachelet’". "La scuola da allora è tanto cambiata – prosegue Colombari –, anche per l’orario, una volta si faceva poco nel pomeriggio, ora è sempre pieno, ci sono tante lezioni e corsi di aggiornamento in più. Poi i ragazzi sono più spigliati e frizzantini, ma li adoro, sono i ‘miei’ ragazzi". Soddisfatta di questo primo giorno anche Emilia Dimitri, dirigente scolastica del Bachelet: "La cosa più bella è stato vedere i ragazzi con il sorriso, vedere l’aula magna piena di ragazzi di prima. Ho voluto renderli quanto più sereni possibile nell’entrata a scuola. Quello che mi fa più piacere è proprio vederli sereni, hanno bisogno del punto di riferimento della scuola". All’istituto diretto da Dimitri ci saranno infatti tre classi prime in più, con un aumento di studenti ed anche di personale docente ed ausiliario. Le cattedre, come racconta la preside, sono già state tutte coperte e sono quasi terminate anche le convocazioni per le nomine del personale Ata, collaboratori scolastici e personale amministrativo.
"Speriamo, come sempre, di riuscire a stabilire un buon rapporto con gli alunni – auspica Veronica Buldrini, docente di francese del Bachelet – e avere famiglie collaborative, perché negli ultimi anni secondo me sono state un po’ lontane nei confronti della scuola. Invece creare questa unione fa la forza, remare dalla stessa parte è la necessità che più sento come docente. Le cattedre sono tutte già state assegnate, quindi non ci saranno diversi cambi di supplenti, partendo già a regime vi sarà una maggiore stabilità e continuità per i ragazzi".
Lucia Bianchini